Come un’antica fiaba del freddo, in cui le cose si spezzano in una ragnatela di azioni o fili di brina che luccicano, è questo

Quarto canto del gelo

come venne il gelo
il gelo cantò i suoi occhi
in acini di oscure uve
come venne il gelo
il gelo calò il suo dente
in cocci
piccole nature
sulla pura
cecità delle lucciole
in fedeltà al volo
ai morsi di paura

…così legato a questo:

Primo canto della neve

quando venne la neve
la neve portò bianchi glicini
e dolci tortore di farina
quando venne la brina
anima candida luce di luna
quando candì il giorno intorno
e l’oro si fece solo sole
quando la notte si annodò
e nodo e nido furono uno
quando il violino suonò le note
della terra bruna e del mare
quando ritmando e poetando
siamo tornati ad amare

(Alberto Cappi)