Stasera ho voglia di una cantilena, di una nenia che snervi i suoni e li prolunghi, musica senza essere musica.
Stasera ho voglia di una cantilena, di una nenia che sposti il senso e il senno, che raddoppi o sfumi, e ripeta, ripeta, finché le parole non si prestino la testa e la coda.
Stasera ho voglia di una cantilena, di una nenia che precipiti la lingua in un imbuto di suoni.
I suoni sono dolcissimi bordi per formule.

Magiche.

Stasera c’è bisogno di magia, lontano dai singhiozzi delle cose.

scintilla
seme del sole
sii temperante
o scia-cometa
sibilla
lana di culla
sii lieto modo
nodo del nulla
o sangue o mente
stridente verminaio
o grumo di malizia
nessuno
in tua letizia
è staio
piccolo roditore
ninnolo dell’ora
in cui si immola
il sole
piccolo refuso
cric crac croc
dell’uso
musa o mus
o sola distonia
della mia storia
mia minima follia
lentalamente vieni
lentalamente vai
altalenante pena
lontanamente poi

(Alberto Cappi)