L’estate al paese che aveva lo stesso nome dell’altro (uno di qua, uno al di là del Po) cominciava ad essere sognata e vissuta d’inverno.
Si andava in ricognizione, prima delle feste, per gli auguri e gli accordi di giugno e di luglio: nel pezzo di famiglia che stava lì, la radice sarmentosa finita quasi sul delta, quasi vicino al mare. Quasi.
Studiare a Ferrara rendeva facile prendere la corriera per tortuosi territori dai nomi croccanti, pieni di erre.
Persino gradevole.
Si cambiava stazione e con questo si assumeva un’aria molto segreta coi soliti compagni di classe e di viaggio.
“Dov’è che vai? Non vieni a casa, oggi?”
“No, prendo la corriera”.
Certo che non andavo a casa: sennò mica mi sarei messa la gonna corta con gli scacchi grandi bianchi e neri; e i mocassini di vernice; e il golfino nero che faceva tutto un giro strano attorno alla vita e si allacciava di dietro.
Se una si veste così, ovvio che lo fa per qualcosa.
Se davanti a scuola non compariva mio zio, bello e geometra, praticamente GregoryPeck, a prelevarmi e a portarmi a destinazione, non era così terribile prendere la corriera; sì, era più sconquassona del treno, con un odore fra la cimice e la benzina cotta, ma se ti sedevi giusto dietro all’autista, ti vedevi nello specchietto: come al cinema, figura intera.
Così potevi controllare se le gambe stavano meglio accostate e oblique, sotto gli scacchi della gonna, o scompostemapudìche, col piede un po’ rovesciato in fuori. Anche la frangia si poteva tenere d’occhio, salvo cambiare direzione se lo sguardo incrociava quello non così distratto dell’autista.
A qualunque ora arrivassi, il paese era uguale: bastava costeggiare la strada fra l’argine e il canale per stare bene, perché le donne, dalle case basse e dalle porte aperte e fiduciose, mi riconoscevano e mi davano la voce dicendo il mio nome. E nella casa coi gradini davanti c’erano i bambinicugini in avanscoperta e la zia che aveva voglia di chiacchierare fitto fitto, da subito, e il pannello azzurro coi buchi svedesi e la stanza con i palloncini che era una vera stanza per ragazzi, non una stanza da vecchi adattata, una vera stanza per ragazzi.
E c’era la Dina mianonna.
La Dina mianonna stava qui da quando aveva salutato il suo uomo per sempre.
Tornava poco nella casa grande: lì, al buio, di notte piangeva. Qui, nella casa quasi vicino al mare, non si poteva piangere: c’era troppo da fare, c’erano troppi bambini, quattro di casa, poi quelli aggiuntivi, mimetizzati come cavallette in ogni angolo.
C’era tutta la gioia che si poteva desiderare nella casa di quasi mare, dove lo zio, bello e geometra, aveva sempre un bambino in braccio.
Era l’ingresso in un altro tempo, senza orari definiti per il pranzo e per la cena, in una casa dove non ero piccola, in una casa col pollaio e la lavanderia e la pergola.
Sotto la pergola era facile parlare coi ragazzi della strada che, quando ero lì, avevano da chiedere consigli a mio zio.
Sotto la pergola, la sera chiara, arrivava il figlio del guardiano, coi ricci lunghi sul collo e la lambretta.
“Mi piace la donna vegé”, aveva dipinto sull’alettone…
Non sapevo cosa significasse, ma era certo che avrei voluto essere molto, molto vegé.
E questo pensiero mi accompagnava, morbido e ronzante, nel resto della sera, quella scura.
alp ha detto:
molto bellissima la prima parte(per me)
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alp ha detto:
fino a dinamia nonna
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melusinach ha detto:
molto bellissima anche per me, tutta. Che mi pareva di essere lì a ciondolare in cortile, occhieggiando chi arriva, annusando l’aria :-)
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stepa ha detto:
I tuoi ritratti della memoria, Col, sono sempre formidabili, con la loro anima neorealista ed insieme senza tempo, poesia di cose ed oggetti e luoghi che scorre sullo schermo del ricordo che mai trasmuta in mito e che, saldamente ancorata alla vita vissuta, trattiene e racconta per dare ed accogliere. Un abbraccio grande.
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usermax ha detto:
… ecco, appunto… l’avrei detto anch’io!… Proprio come Stepa, ma l’abbraccio grande lo scrivo per esteso… e ci metto dentro un bacio ammirato, M. :)
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cicabu ha detto:
Questi tuoi viaggi nella memoria mi incantano e commuovono..ripenso ai miei ..sono così lontani..nebulosi..persi nel tempo e nn so metterli su un pezzo di carta reale o virtuale…è così difficile esternare i proprii ricordi..i proprii sentimenti…tu sei brava..lo fai con una semplicità da invidiare benevolmente..un abbraccio e un saluto..buona settimana Col..^^
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diamonds ha detto:
“asa nisi nasa”(perfetta sincresi,zeppa di plissèt,tra il Fellini di “8 e mezzo” e la famiglia Malaussenè)
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ziairis ha detto:
Sono certissima che tu eri anche ‘donna vegé’, qualsiasi cosa significhi :)
Buona settimana, carissima Col. Baciotti dalla zia :)
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NicDwaRazy ha detto:
sono qui….ancora con le guance fresche in attesa di arrossarle presto al suono di sorrisi e chiacchiere….
un bacino…
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stolat ha detto:
Passo di qui e trascorro pochi minuti in quella casa sul mare, dove con una corriera si raggiunge Ferrara, dove forse sarò l’anno prossimo… Per tutto il post si respira una bell’aria azzurra di ricordi. Che bello.
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Flor ha detto:
Mi ricordo che quando ero bambina si andava a fare la spesa al Vegè… era molto trendy, molto più che le latterie o i pizzicagnoli. Sapeva di progresso, di donna all’avanguardia… chissà se era quel vegè :-) Un bacio grande grande. Flor
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RitaM ha detto:
Sei davvero speciale, con la S maiuscola!
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coralla ha detto:
Anche per me Vegè è il primo supermercato della storia… una rivoluzione, la fine della coda in negozietti bui e poco puliti dove incartavano due terzi di quello che poi si pagava… lì era tutto alla luce del sole, si sceglieva, si poteva toccare finalmente… e le cassiere dalle unghie colorate e le gonne a scacchi come quella di Col… brava!
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nuova ha detto:
Sembra di stare davvero fuori dal tempo.Eppure viene fuori senso di realtà vissuta.
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setteparole ha detto:
Ragazzi, qui ci sono troppe cose belle da leggere. Quasi quasi mi trasferisco del tutto. Comunque ritorno per la seconda parte. Ciao.
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diamonds ha detto:
drugstore cowgirls
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naima2 ha detto:
Qui leggo proprio un racconto, un po’ più racconto degli altri. Forse qualcosa di lungo… un romanzo? Di quante parti si compone?
Una sorta di nebbia sfuma i contorni delle cose e dà quell’atmosfera sospesa, eppure tutto, in un certo senso, è così nitido, persino riconoscibile. La nitidezza della lingua, poi…
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quellachenonsei ha detto:
Quando t’infili nelle parole di Col t’infili in un ago che cuce i ricordi eche cuce le gonne, belle le sue collane di pensieri vegè:))
m.
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vera.stazioncina ha detto:
quale maestria in questo racconto…ci fai immergere in quel tempo e in quelle emozioni ricordate e rivissute…
davvero un grazie, cara donna vegè:-))))
veradafne
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Fiorile ha detto:
quando inaugurarono vegé in città era pieno di palloncini colorati; ho amato tanto i palloncini, la corda che intrecciava le dita a due a due, che ti restava il segno per giorni; quando inaugurarono vegé i palloncini non erano più quelli, tenuti su da una stecca rigida….così non dovetti affrontare il disagio, non più bambina, di andare in giro con tanti palloncini dalle cordicelle intrecciate tra le dita…si perché con la stecca rigida il palloncino perde contatto con il vento, non fa tutti quei giri in aria a volo libero, fa solo si e no….non assomiglia più all’aquilone…
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sfirziola ha detto:
:-)
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stepa ha detto:
Abbraccio mattutino, tra strade gelate e giardini innevati. Ah, potessi rivivere l’innocenza bambina delle nevicate, quando la neve é riso, gioia, stupore e non traffico bloccato, clacson impazziti, appuntamenti persi ed ansia del non poter essere lì dove la necessità mi sta aspettando… No, non sono capace di rivivere l’innocenza… Ma per fortuna, attraverso i tuoi racconti, posso vivere quella dei tuoi ricordi… Un abbraccio grande.
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toporififi ha detto:
Fortuna che non sei una donna vegé non avresti raccontato così, saresti stata un palloncino col bastone senza più contatto con il vento, (che bella metafora, Fiorile).
Porcamiseria, le cose più belle sembrano sempre uscire da una mancanza.
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marzia ha detto:
Capperi: uno zio così mi sarebbe piaciuto averlo..ma pure il resto, Col..
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marzia ha detto:
E ti leggo ancora con la visione di quanto le parole evocano…con i paesi tutti uguali , i territori cui appartieni con tutte quelle erre, e gli odori di corriera e di innocenza. Col, un affresco cui non manca nulla, manco una sobria ed elegante cornice!
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Gardenia ha detto:
se non leghi in collana “stampata” le gemme dei tuoi raccontini, zena – affè di dio! – come si usava dire nei secoli passati, ti tolgo l’amicizia; e spero che questa minaccia sia sufficiente… bravabravabrava, come sono orgogliosa di esserti amica, g.
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melusinach ha detto:
(stanca stanca, ma un sorriso ci sta sempre :-)
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skipper246 ha detto:
Seduto sull’argine, caldo dei primi soli estivi, ti guardo passare nella strada polverosa fresca dei sogni che cominciavano allora a sbocciare e di cui senti ancora il profumo. (e riesci a farlo giungere fino a noi)
Buona notte Col.
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ladritta ha detto:
chissà che bella che eri con la gonna a scacchi. chissà che bella sei, anche adesso.
manchi qui, sai?***deb
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Gardenia ha detto:
smaaaaaaaaaaaaaaaaaaaack!
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Flor ha detto:
Bacio :-)
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Pattinando ha detto:
Bello, bello, bellissimo.
QUI, ci sono tutti gli elementi: la vespa, Gregory Peck e la tua dolcezza nel rievocare “ricordi-bambini”, immensamente grandi.
Un baciotto e felice serata.
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nuova ha detto:
Buona notte serena.
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ladritta ha detto:
poi, verso sera, ti chiamo. anch’io ho da raccontare***
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anandamide ha detto:
…che bel racconto, Col…un bellissimo viaggio nella memoria…molto, molto vegé :-)
Bacioni***
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harmonia ha detto:
Quante affinità nella memoria, pur nella diversità delle esistenze. Una narrazione splendida. harmonia
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Gardenia ha detto:
bacio
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farolit ha detto:
E’ bello aprire una finestra e vedere questo mondo sconosciuto e fascinoso, letterario possibile… col favore delle nebbie.
O.T.
grazie della ninna, me la cantava anche mia madre con la variante “corteccia d’olmo” anzichè “orlo a giorno” ed ha inquietato anche il mio rapporto con e mie coscette (piuttosto che quello con il pollo!) :-D
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Flor ha detto:
(Patti non è solo bravissimo ma è anche moooolto paziente) Un bacio cara Col. Flor
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marzia ha detto:
‘Sera Col, ti ho appena mandata in anteprima la recensione…un abbraccio!
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melusinach ha detto:
:-)
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coralla ha detto:
E’ veroooo! I palloncini sulla stecca, la prima volta visti al Vegè… sulla stessa perchè essendo gonfiati con normale aria, attaccati ad un filo si sarebbero accasciati tristemente a terra, altro che voli nel vento…
Non più sogni, ma i primi inganni della nuova era…
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usermax ha detto:
… i tuoi commenti come carezze…
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cicabu ha detto:
Dolcenotte Col..un abbraccio^^
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speedo ha detto:
ora che mi ci fai pensare la Vegè era avanti con il direct marketing … speedosorriso
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Ellie_Arroway ha detto:
…Una casa dove non ero piccola.
E’ vero, mica bastava la gonna, la maglia che si allaccia dietro e un pochino pochino meno timida delle altre.
C’era bisogno di uno spazio dove avremmo agito ugualmente, ma senza essere seguite e consigliate. Anche solo guardare, ma da sole.
Che fuori dal solito anche lo sguardo si trasformava, e d’improvviso eravamo ragazze.
Bacio, cara cara.
T
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vera.stazioncina ha detto:
un buon fine settimana…signora vegè!
un sorriso
veradafne
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diamonds ha detto:
(“tu mi puoi dare del tu”)
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diamonds ha detto:
ma il tuo cuore batte al ritmo di bossa nova(fidati,sono cintura nera)
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Gardenia ha detto:
baciosmack!
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harmonia ha detto:
Sono felice che tu abbia conosciuto Fulvio Tomizza. Pensa che anch’io ho presentato qualche suo libro nella mia città. Lo incontrai in una scuola nel 1979, in un momento drammatico della mia vita, che aveva qualche affinità con le esperienze di lui. E’ bello avere qualcuno con cui condividere il ricordo di un uomo straordinario. Con affetto. harmonia
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Fiorile ha detto:
ciao Col, sto leggendo Pita Pitela…e non per caso :))))
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melusinach ha detto:
:-) ‘notte …
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giowanni ha detto:
A quando la second aparte?
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cicabu ha detto:
Col..buon we…^^
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feb71 ha detto:
Aspettando vegè…
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manginobrioches ha detto:
Col, tu susciti i mondi e li fai stare in bilico su una frangia, un quasi mare, un accento acuto su Vegé. E fai venire voglia di leggerne sempre ancora. Ancora, dunque.
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justannie ha detto:
la mia Col preferita :-)
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Gardenia ha detto:
bacionotte
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NicDwaRazy ha detto:
sono appena riuscita a ritagliarmi un paio di magiche orette senza disturbo per leggere avanti e indietro…il tuo precedente post mi ha regalato un sorriso vedessi si perchè mentre lo leggevo ti vedevo raccontare e mi sembrava ad un certo punto di sentire il crepitio di una risata…le nostra…
come certe nostre che scoppiavano così libere e veloci…
ci sono ci sono…volevo chiamarti ma acci…oggi chiaretta aveva la febbre….i postumi di questo grigio e freddo inverno si fanno sentire anche sul finire…ma nulla impedirà le invasioni barbariche del 5 marzo…
:)))))))
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nuova ha detto:
Però lascia in sospeso.Ho la sensazione che ci sia un seguito.
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ovidio ha detto:
le tue memorie mi laciano sempre incantato.Un abbraccio mia cara e buona domenica
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Flor ha detto:
Un bacio. Flor
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Fiorile ha detto:
è stata una buona domenica? qui dolci fiocchi di neve…tanto per cambiare..:)
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colfavoredellenebbie ha detto:
lascio qui un saluto per chiunque passerà.
oggi giornata con vario assortimento climatico:nell’ordine, vento, sole, neve, pioggia, vento, sole, freddo, quasi neve..
robe così-
buona notte :)
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melusinach ha detto:
anche qui, ora nevischio. Domani chissà :-)
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Gardenia ha detto:
stai bene? bacio, g.
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stepa ha detto:
Un abbraccio.
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Lam ha detto:
Ciao Col
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melusinach ha detto:
intanto oggi ho fatto scorta di cioccolatini di genere assortito ;-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
mel, perchè quando ho l’abbassamento di voce non riesco a scrivere? ciò è curiozo.
zmack
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Fiorile ha detto:
abbraccione :)
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cicabu ha detto:
Stai meglio ? Ciao..dolcenotte Col..^^
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anandamide ha detto:
…:::*:::…
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Stellina41 ha detto:
Sempre bellissimo leggerti..e poi Ferrara e’ la mia citta’..
Un abbraccio
Silvia
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Gardenia ha detto:
g***
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bassamarea ha detto:
bacio grande grande anche a te, tesoro!
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Grazia ha detto:
mhmmmm…sempre una pagina che odora e ne sento anche i rumori…
ciao col, passo a leggerti :-)
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cristhina ha detto:
ciao
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Fiorile ha detto:
sono così stanca stasera…un abbraccio a te e, sottinteso, il solito ciao alla cucina di casa tua ;)bacio, leti :)
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