(pensieri afosi)
C’è molto sole. E sono circondata da case gialle.
La case gialle non aiutano a spegnere la luce: le strizzano l’occhio, collaborative.
Anzi, collaborazioniste.
Le case gialle d’estate sono sfacciatamente dalla parte del caldo e del sole.
I moschini (che hanno la convinzione di poter passare ovunque) sbattono contro i muri, confusi da tanto spreco. Restano lì, vagamente crocifissi e delusi.
Ora però s’è smosso un filo di vento.
Viene voglia di seguirlo, perché il poco porta al tanto, si dice qui.
Gli alberi se ne sono accorti, persino l’ippocastano che ha le foglie bruciate e non ci sperava più. Avevano bisogno d’aria, le piante, anche solo per parlare un po’ e vincere questa calma intontita.
Tutto era vapore umido e consumato, prima. (Il vapore umido e consumato sta all’aria come il latte condensato al latte. Lascia zuccherata la bocca e non si beve né si respira)
Il filo di vento regala un progetto.
Forse uscirò.
Forse.
Due tortore, dal muro di fronte, bene-dicono, non richieste. Fra passeri invadenti.
È domenica. L’ultima domenica di luglio.
PAPPINA ha detto:
Vagamente affogato dall’afa, la saluto. Un quadro prezioso, il suo. E mi trova d’accordo sull’umido che non si beve. Una volta, uscito dal cinema di sera, una sete come solo nel deserto, forse, ho aperto la bocca all’umidità incipiente trovandone poco ristoro. Neppure la dolcezza, però. Sarà la mia zona. A presto.
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Roboris ha detto:
È proprio l’ultima domenica di luglio Col, inchiodata per sempre sul bianco di un foglio virtuale dalle parole che su di esso hai conficcato indelebili e profonde.In Sicilia dicono: agosto capo d’inverno! Non mi dispiace neanche tanto, anzi per niente: domani è il primo di agosto…
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blancoebleu ha detto:
é lei, è tornata
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diamonds ha detto:
domenica del tempo straordinario(in albis).Post da appiccicare al cielo(allegra Col,allegra..
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LaSirenetta ha detto:
esci dietro a quel filo di vento, tu che puoi… io non trovo la forza, il filo di vento quaggiù è troppo lieve e non basta a corroborare le membra liquefatte dal caldo… esci e vola come tu sola sai fare!
splash!
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melusinach ha detto:
ora, esattamente ora, goccioloni di’acqua solcano l’aria e finalmente precipitano :-)
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usermax ha detto:
… ultima domenica di luglio, piccoli brividi insperati attraversano le finestre, qualche vaga piacevolezza nel tenerle spalancate, dopo una giornata di vento forte…
un abbraccio rinfrescato, e buona settimana, M. :-)
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girazona ha detto:
Il vapore abbacinante di un miraggio.L’ultima domenica di luglio, un altro giorno che non si ripeterà più. Tortore di cartone. E fate, mute. Che belle le tue parole. E che bella notte, questa notte. Ceu. G.
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evdea ha detto:
Ed e’ arrivato agosto, con le code ai caselli, le strade vuote in citta’, i negozi chiusi, trentuno giorni prima del settembre che porta ogni anno novita’ e impegni.
Buon inizio mese e settimana.
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farouche ha detto:
seguire il vento, ne ho bisogno…e da lui farmi trasportare attraverso la giallità verso l’azzurro..dove annegare…
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nunass ha detto:
..pare di starci, nella calnicola e di vederle quelle case dai colori vivaci come miraggi in lontananza in questa calura opprimente..immagine efficace, fà venire davvero caldo!|
un saluto
Nunass
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manginobrioches ha detto:
e questa preziosa corrente di parole che ci consente di muoverci appena, e sussurrare, contenti come ippocastani che non ci speravano.
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colfavoredellenebbie ha detto:
lascio un saluto qui: non riesco ad entrare in moltissimi blog, il mio compreso :)
(questo ingresso va a segno dopo tanti tentativi falliti)
a presto presto, splinder permettendo
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EvaCarriego ha detto:
prima o poi s’alza il maestrale
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Pattinando ha detto:
Un filo di vento, un dolce sorriso, un forte abbraccio. Ciao Col, baciotto grande per te*
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toporififi ha detto:
Acqua per vivere e aria per parlare, vorrei essere un albero, non un platano che parla ad alta voce, neanche un pioppo che ride, un faggio che sussurra vorrei, ma sono un cactus di indole, parlo solo quando pungo qualcuno.
Ma a te che mi hai fatto sognare le chiome ombrose posso regalare un fiore bianco notturno, noi cactus siamo capaci di questo.
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scrignutella ha detto:
…agosto è sempre un po’ più difficile da affrontare. Specie se comincia di lunedì come volesse prendere le vacanze per un lavoro…
Siamo tutti immedesimati in questi tuoi alberi, ma qualcuno anche nei moscerini delusi.
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anandamide ha detto:
…:)***
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arden ha detto:
Meglio il bianco, anche se acceca che il giallo, con l’estate. Il giallo, specie su grandi superfici mette ansia.
Questo tuo dolcissimo refolo è assai ben scritto, Col:-)
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feb71 ha detto:
Abbraccio forte in una sera senza nemmeno un filo di vento :-)
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melusinach ha detto:
qui invece è già arrivato il tempo di autunno: pioggie, temporali e giacchettino… Allora ti invio un pochino di fresco svissero :-)
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Sebozona ha detto:
..non conosco nulla di più dolce che la sensazione del sonno che avanza in questi pomeriggi immobili scalfiti appena da un vento…
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Grazia ha detto:
e come se mi prestassi gli occhi, vedo tutto quello che scrivi.
un respiro,
ciao!
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cf05103025 ha detto:
è la prima volta che capito qui
ed è mercoledì
poi ho visto le case gialle
e mi sono incuriosito
ho toccato con un dito
la nebbia non c’era più
sono andato un po’ più giù
ho visto luccicare barbagliare
mi sono detto:
dove sarà qui?
E ‘sti pesci sono tinche
o cavedani o barbetti?
Sembrano di acqua dolce
la cosa mi molce…
MarioB.
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padulericcardo ha detto:
Ho case rosse nella mente dell’infanzia e il caldo che prendeva alla gola. Il solleone, diceva mio bononno, e mi proponeva un’orzata,
mentre il barrocciaio sistemava il cavallo dopo averlo governato. Erano pomeriggi densi. D’attesa. Attendevo la sera e l’arrivo della ragazzina dagli occhi neri, che aveva il potere di quietarmi.
un abbraccio, col
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colfavoredellenebbie ha detto:
§ gentile MarioB…ho lasciato un msg sul tuo blog, naturalmente fuori-zona…credo: viaggio senza mappe, perdonami. :)
§ ciao Padule :) e un saluto a tutti, in pagina.
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UltimoDrugo ha detto:
bel blog
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usermax ha detto:
ma buongiorno! :)
bacio mattuttino, M.
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alp ha detto:
molte case gialle averebbero voluto diventare bianche, resistenti al piano regolatore..e si son trovate ad essere collaborazioniste..fortuna che avevano persiane amaranto, che aprivano di soppiatto, per far uscire vapori erranti:-)
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diamonds ha detto:
Great Col,tu James Hillman te lo inzuppi nel cappuccino.Bon appetite
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Pilgram ha detto:
Leggerla una volta, prima, e rileggerla dopo essersi immersi in “questa preziosa corrente di parole” (mi scuserà manginobrioches se mi approprio per un momento delle sue, di parole) fa la differenza: cento sfumature sono state colte, e cento sensazioni. Cento cose, e cento, ancora ci sarebbero da dire, e verranno dette…
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cioccolatamara ha detto:
io mi sono innamorata di una casina gialla, una casina che strizza l’occhio al sole e anche a me…
buona estate carissima! ora sarai al mare, beata te!
ciao, c.
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Effe ha detto:
Anche qui, anche qui tornerò a settembre per scoprire d’aver lasciato, in questo giorno e ora, un commento impossibile, proprio mentre mi trovavo su quell’atollo (no, non quello, quell’altro, più piccolo), deserto, silenzioso e senza connessione, giacché qui (là) il silicio esiste solo in forma pura non lavorata (o era il cilicio, chi lo sa).
Mi domanderò allora, scoprendomi, come sia stato possibile tutto questo.
Non saprò rispondermi
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LivioCiccione ha detto:
madò ma come siete sentimentali, ebbasta, parliamo di cose serie. chi ha fatto la spesa?
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MIRELLADEPARIS ha detto:
Col carissima, io e te un giorno faremo un lungo discorso sul latte condensato. Per esempio.La mia fantasia in questo preciso momento:aprire il tubetto (Nestlé, non altri), con la sinistra schiacciarne fuori una prima dose decisa, sopra un cucciaio bello grande, fino a riempirlo bene. Mangiare. MMMMM. Ripetere l’operazione. Di nuovo schiacciar fuori la densa meraviglia gialla (come le tue casette!) e avanti così, fino a quando il tubetto è finito finito e ben strizzato (verbo che ritornaeccolo qua!). Ohh-h-hhh-oo io svengo……..
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cf05103025 ha detto:
La storia è terribile:
è quella di un pesce gatto che abitava in un casa gialla e che poi si stufava e che quindi viaggiava di notte sul bus che faceva Piacenza-Bologna, poi si è trovato in una morta gora vicina a Chiaravalle della Colomba e ci si è buttato dentro ed ha perso Max Pezzali, che tanto non sapeva chi era.
Tanto poi tutto fu inutile, anche l’evasione perchè finì infarinato in tranci nella padella di un frate della dianzinominata Abbazia che me lo servì alcuni anni fa.
Però non era vero.
Neanche il pulmann, perché quel pesce gatto andava in bici e si chiamava Luigi Ponzinìbio ed era ateo e anticlericale e non amava i frati che per quello complottavano contro di lui.
Io no, io ero suo fratello di latte di pesce gatto, però, io non complottavo, anzi complicavo, cioè ero complice.
O no?
Non si sa mai niente nella vita, o come disse Avicenna e anche un pesce gatto:
Nun se sape.
MarioB.
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colfavoredellenebbie ha detto:
MarioB…parole sante sante sante.
La storia del pesce gatto fuggitivo si racconta ancora, la sera, ma solo nelle case grigioline, che fanno pendant con la nebbia. Con parole sempre diverse.
La vulgata che mi è pervenuta è la seguente: il pesce gatto, dopo una nuotatina nelle acque di scarico della Centrale, arrossì per la sua avventatezza e fu scambiato per un pesce rosso, pescato e messo per bellezza (de gustibus disputandum non est) in una boccia di vetro.
Impossessatosi di una bolla d’aria durante il cambio dell’acqua, volò a baffi aperti fuori dalla finestra, non felice ma sicuramente più libero di prima.
Dall’alto vide verde : convinto che fosse il mare, se ne fece una ragione e planò ( se non puoi avere il dolce, accontentati del salato, diceva suo cugino Ponzinìbio).
Invece era un raduno legaiolo a Villimpenta, che festeggiava la frittura lombarda come segno distintivo dell’identità regionale, ma non alternativo al risotto alla pilota.
Non fu un bagno di folla e neppure di sangue: fu un bagno d’olio di semi vari.
Una fine impietosa, per il pesce gatto, che rimpianse la nebbia dolce.
Moltissimo.
Nelle case grigioline però, abitano i bugiardi, quindi pure questa vulgata va presa con grande circospezione.
Non fidarti, insomma…
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farouche ha detto:
passaggio notturno con brezza frescolina :)
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Roboris ha detto:
Anch’io l’ho sentita questa terribile storia, la racconta una voce senza casa nella piana delle nebbie, e solo nelle serate nebbiose. Cribbio, Col! “Le case grigioline che fanno pendant con la nebbia”. E poi come si fa a non…
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colfavoredellenebbie ha detto:
:)
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