Sono le cinque. E le ore vengon giù assieme alla pioggia.
Sono le cinque e con il buio calano certe malinconie bambine, insidiose come orsi silenziosi e felpati.
Allora erano premonizioni di un’adolescenza ad orlo giorno (vuoti pieni vuoti pieni, un punto solo al bordo, come presa a terra, il resto aria). Adesso non so. Magari d’inverno o di freddo. Chissà.
Il rumore secco del catenaccio chiudeva la porta di dietro, a quest’ora.
Faceva un po’ di tristezza, ma, insieme, dava il senso del tempo che passava.
Come una saracinesca sul giorno. Finito. Sigillato.
Era il segno della sera, dell’esclusione del fuori. Perché il dentro si ritrovasse e, in qualche modo, pure si contasse. Si era pochi e si aspettava, perché nel conto stavano le biglie lontane che sarebbero pur rotolate fin lì, nel tardi. (La faccia fredda, data per il bacio: l’odore della nebbia a granellini)
La casa grande aveva due ingressi: la porta grande davanti, e la porta piccola dietro, esattamente sul dorso della casa, in geometrica linea d’aria.
Col vetro granuloso, la prima, un vetro che un tralcio arcuato, forse un glicine di ferro battuto, ingentiliva. Insieme al sole del mattino.
Un portoncino di legno forte, l’altra. In cima a tre gradini di cemento, tiepidi perché il sole sostava lì, prima di andare via. Il posto dei gatti di casa a pancia allungata, dei tentativi di lucertole avventurose, di contemplazione dell’orto e dei fiori rustici, che non avevano diritto al giardino davanti: astri e zinnie sgraziate, malvoni dritti come pali d’ortica. L’angolo dei tramonti a rondini, d’estate.
Era l’altra faccia della casa, il dietro: quella meno sussiegosa e un po’ disordinata, oltre il confine della seconda porta.
Ci si scappava in camicia, le mattine calde, a caccia d’albicocche.
E sempre vi restavano, precari, la scala appoggiata al muro, la bicicletta orfana, la cassetta di mele, lo strofinaccio dimenticato ad asciugare, un pattino (giusto per attentare a incolumità e richiamare sgridate).
Nella provvisorietà del dietro stava l’orma del giorno prima e il presagio del giorno dopo. Le cose lasciate a mezzo, perché c’è pure da staccare. Le ore non sono tutte uguali.
Un catenaccio in mezzo a fare da scansione.
Occorrerebbe, in questi giorni di lavoro freddo e fitto, la seconda porta.
Col catenaccio a chiudere ed aprire. Un’uscita di servizio e di riparo. Un paletto fra ore, che salvi dall’accumulo e lasci la nostalgia del giorno dopo.
colfavoredellenebbie ha detto:
la “nostalgia del giorno dopo” è uno dei regali di Fio’. :)
"Mi piace""Mi piace"
DoLL ha detto:
che malincoinia le tue parole, descrivono bene la tediosa giornata di oggi
"Mi piace""Mi piace"
Fiorile ha detto:
Colllll, entro per commentare la tua bella pagina e.. mi trovo davanti il dono di un inconsapevole dono…(è una sensazione come questa che provo ora forse quella che suscita “la porta dietro”). Che poi ci si chiede come si faceva prima a campare senza alcune persone trovate qui un po’ per caso un po’ per nostalgia…tornerò per commentare il tuo post tra poco, ora mi gusto questa sorpresa. Grazie amica cara :)
"Mi piace""Mi piace"
chubbyhuggs ha detto:
si, però, Col, niente scale appoggiate al muro, che se tanto mi dà tanto, ricordando i furti di pietre…
;-)
risvegli ricordi della casa dei nonni, che presto impigrirebbero con dolcezza (da loro poco o nulla di nebbioso): l’uva fragola e i pomodorini appesi a seccare per natale, le zinnie e le dalie e gli astri, che da bambina mi parevano piccoli fuochi artificiali in forma di fiore e poi le molte sperimentazioni di fiori da essiccare, con odore d’erba e ternuti… e i barattoli di marmellatadi pomodori verdi, pronti per le golosità mattutine di mio padre, ma sono troppo sonno-lenta, come un orsacchiotto silenzioso e in pigiamone felpato…
mi acciambello da qualche parte e rileggo piano piano, in questa pioggia rumorosa e insistente che ispira voglia di fuoco di legna, coppe di vino e amici…
:-)
ciao
c.
"Mi piace""Mi piace"
Gretsch ha detto:
Tutti abbiamo trascorso almeno qualche ora in case come questa, e in orti come questo. Ti ringraziamo per avercelo ricordato (e insieme a noi ti ringraziano la Pro Loco, la Regione Lombardia e la Regione Emilia Romagna, per l’indefessa opera di valorizzazione di flora, fauna e architettura locali)
"Mi piace""Mi piace"
LaSirenetta ha detto:
che ansia che mi metteva, ragazzina di città sempre in giro a tutte le ore del giorno (e parte della notte), quella chiusura sonora della porta di legno in casa dei nonni, laggiù, in paese…
che diverso sapore che leggo qui e che non riconosco pur cominciando a comprenderne, in parte, il valore!
splash!
"Mi piace""Mi piace"
Pilgram ha detto:
Era l’altra faccia della casa…
Chissà perché, Col, ma al termine della prima lettura avrei giurato di aver letto: Era la faccia vera della casa…, e subito la casa mi era apparsa come metafora dell’essere umano, del sembrare e dell’essere (e l’essere, appunto, lo vedevo nell’altra faccia della casa: il retro).
La porta grande, davanti, col vetro granuloso, sempre ingentilita da qualche ornamento: “un tralcio arquato, forse un glicine in ferro battuto”. Bontà d’animo o ipocrisia, dipende dalla casa…
Un portoncino di legno forte, l’altra, antisfondamento, e il suo rinserrarsi un chiudersi in sé stessi, ma sempre lasciando tracce della propria essenza (la scala appoggiata al muro, la bicicletta orfana, la cassetta di mele, lo strofinaccio dimenticato ad asciugare, un pattino…).
Ed è a questo punto che, comunque fosse scritto, ho trovato conferma di codesta siffatta lettura e che, come sempre, ho fatto ricco bottino di parole tue, parole che, intendiamoci, non sono solo parole, come tutti oramai ben sanno: “Nella provvisorietà del dietro stava l’orma del giorno prima e il presagio del giorno dopo.”
Ciò che siamo stati ogni giorno, presagio di ciò che saremo ogni altro giorno, in una sorta di precarietà che può essere infranta sola dall’incontro improvviso con un viandante che bussi sul retro, forse ad ora tarda, quando già il catenaccio è stato tirato.
E capita che possa aver ragione Fior: “Che poi ci si chiede come si faceva prima a campare senza alcune persone trovate qui un po’ per caso un po’ per nostalgia…”
È solo così che ci si può addormentare con “la nostalgia del domani”…
"Mi piace""Mi piace"
astrokudra ha detto:
Oh sì che occorrerebbe Col, anche per me, il rintocco di un catenaccio incurante della mia ansia di finire, o almeno di non lasciare a metà. Un abbraccio da una bolla di tempo sospesa nella pioggia, dove prima di leggerti mi sentivo stretta, mentre ora comincio a dondolare.
"Mi piace""Mi piace"
Fiorile ha detto:
mi piace l’elogio della “porta piccola di dietro”: tu descrivi la casa dei miei nonni materni (ma credo che molti di noi ci riconoscano l’infanzia) e la porta sul retro era la miavia di fuga; quando ero triste e volevo stare per conto mio, quando non volevo essere lavata e pettinata e infiocchettata, quando volevo giocare con gli innumerevoli attrezzi (si, la scala, la bici, si..) che erano lì, lasciati da chissà quando e da chissà qui; e dove una volta rimasi male perché l’aprii per uscire fuori e ci trovai mio fratello più grande con la sua ragazzina che si davano il primo bacio e mi guardarono in un modo…da allora la porta di dietro divenne anche il posto dei miei sogni…:)
"Mi piace""Mi piace"
melusinach ha detto:
:-) che leggendoti ci si ritrova sui tuoi passi ed anche sui propri, a camminare in luoghi con dalie (ancora le coltivo pensando alla mianonnarosina e al suo giardino). Poi fiori e oggetti di sapore e sapere. Poi si è d’accordo con fio: come si farebbe senza queste amicizie ? Abbraccio e bacio :-)
"Mi piace""Mi piace"
colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ vero, DoLL… una giornata di spleen
§§§Fio’, proprio oggi cercavo di spiegare che regali d’amicizia sa fare il blog. :) Ma bisogna star dentro per capire.
§§§Chubby, in orizzontale le scale: che i ladri almeno tribolino. Sai, in questo giorno ho scritto una cosa che ha a che fare proprio con le dalie. Le amo teneramente. Anch’io le ho sempre sentite come fiori d’artificio. Mia nonna le metteva nell’orto, assieme ad astri e zinnie, perchè “non avevano portamento”, diceva. A me piacciono proprio perchè sono disordinate.
§§§ Gretsch, i ricordi stavolta andavano altrove, sai, dietro quelle sensazioni che non hanno paese
:)) Non si offenderanno, vero, le ATP, vero? un saluto
§§§ Sire, anche a me metteva una strana inquietudine, allora…
§§§ Pilgram, hai colto nel segno. L’altra faccia è la più vera e la più quotidiana. Nel suo rinserrarsi salva e cova l’essenziale e il provvisorio, li tiene in serbo per il giorno dopo.
§§§ Astro, che bello ritrovarti in una bolla di pioggia :)
§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§ saluti multipli:)
"Mi piace""Mi piace"
colfavoredellenebbie ha detto:
Ma guadale le ragazze….tutte qui a scrivere in contemporanea :)
§§§ Mel, Fio’ …’ na volta o l’altra vi dico che dalie sareste, voi :)
Intanto dovremmo piantarne un po’, da Sfirziola, che son adatte. :)
"Mi piace""Mi piace"
Gretsch ha detto:
Fiorile, mi fa tenerezza sentirti dire che per tuo fratello e la ragazzina quello era il primo bacio… magari era il quindicesimo…
;-)
"Mi piace""Mi piace"
Pattinando ha detto:
Il retro della casa, luogo dove sostare più a lungo quando il ritmo della vita non ci concede un attimo di respiro.
Grazie Col per questo post e anche per il commento che mi hai lasciato. Baciotto per una felice serata*
"Mi piace""Mi piace"
blancoebleu ha detto:
mi fai pensare ad una canzone di Guccini, indovina quale
"Mi piace""Mi piace"
caprettetibetane ha detto:
Sembra di vederla, la tua porta sul retro, con le cassette di mele, magari qualche attrezzo agricolo, una treccia di cipolle.
Sono appena tornato dalla civiltà, dove ho mangiato la pizza con moglie e amici, il cielo è nuvolo ma non fa’ freddo, sono stato una mezzora seduto sulla panca davanti alla casetta, col gatto che ronfava accanto. Niente luci, ma pian piano ci si vede al buio come i gatti, con le luci delle navi all’orizzonte che brillano tra i rami dell’ulivo che ho davanti. E tu invece avrai fuori delle finestre l’ovatta…
"Mi piace""Mi piace"
colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Patt., grazie a te e non per gentilezza di maniera: tu riesci a far germinare dalla realtà storie incredibili :)
§§§ Blanco, pensi ad Autunno, in Stagioni?
§§§ Paolo/Caprette… oggi il menù offre acqua, ma così grigia, la pioggia, da diventare foschia.
"Mi piace""Mi piace"
cicabu ha detto:
Ti leggo e riaffiorano ricordi lontani..una casa amata con due porte come la tua…una casa che non c’è più…a me i ricordi fanno tanto male…
Il post è splendido come sempre…buona settimana Col..abbracci^^
"Mi piace""Mi piace"
njara ha detto:
…njara
"Mi piace""Mi piace"
blancoebleu ha detto:
Si, proprio quella Zè. Ma stessero nella memoria collettiva stecose? Me le ritrovo pure nella mia che ho trascorso l’infanzia sotto al sole.
"Mi piace""Mi piace"
toporififi ha detto:
Per me era la via di fuga, non visto.
ma era baciata dall’alba.
La porta davanti si usava solo quando veniva gente e noi avevamo la concessione di andare in sala, se ci eravamo lavati, a prendere un pasticcino.
Da grande la porta sul retro fu la finestra da cui uscire di notte e tante altre cose, come lo è oggi scrivere.
E’ sempre così bello immergersi nella tua pittura di parole.
"Mi piace""Mi piace"
Gardenia ha detto:
sarebbe utile per tutti una “seconda porta”, ma nessuno tra noi saprebbe parlarne con la finezza della tua penna, ***
"Mi piace""Mi piace"
charm ha detto:
Devono averti trapiantato i miei ricordi :-))
Pero’ tu ne sai parlare :-)))
Ti abbraccio forte,
"Mi piace""Mi piace"
Effe ha detto:
il retro, la faccia nascosta della casa, è l’altrove, così come la scala appoggiata per farci salire i sogni, e la bicicletta per andare alle Americhe.
"Mi piace""Mi piace"
junco ha detto:
La nostra lingua dispiega la nostalgia verso un tempo passato. Non così la tedesca, né la portoghese, che rivolgono l’inquietudine anche al futuro. Sehnsucht e Saudade.
Per noi, nostalgia è il dolore del ritorno, letteralmente. Sentire come felice quel che è passato è, appunto, doloroso: che ci sia stato e non c’è più. Tornandoci, nella nostalgia, sentiamo il bello di ciò che è stato e, nello stesso tempo, il dolore della perdita. E’ un ambiguo sentire.
Posso? Papà andava a giocare a biliardo, era forte, la mamma e i bambini aspettavano il suo ritorno, ogni sera, porta del retro sbarrata, poi arrivava, la guancia freddina, bacio della buonanotte. E com’è strana la vita, ché quel che un tempo faceva forse incavolare una famiglia intera, quell’assenza da casa, reiterata, oggi manca come… una mancanza.
"Mi piace""Mi piace"
Gretsch ha detto:
Bentornato, Junco. Anche al sud c’è la porta di dietro, vedo.
"Mi piace""Mi piace"
Grazia ha detto:
l’odore della nebbia a granellini…quaggiù è rara questa sensazione che però sento direttamente sul voso freddo. ecco Col, riesce a farmi diventare ogni cosa che scrive, come i grandi nei romanzi d’appendice.
"Mi piace""Mi piace"
diamonds ha detto:
grazie a quel catenaccio non rimpiangerò mai troppo l’età minore.Anche se qualche volta gli aerei cadono,e pure io.Oggi per esempio ho voglia di cadere e di rialzarmi,come Steve Mcqueen,come il fantozzi vincente(ve lo ricordate?)”hanno le maschere anche le maschere”
p.s. è tutto a posto
"Mi piace""Mi piace"
Lam ha detto:
Ciao Col. Mi è piaciuto tanto leggere questo post, perché mi ha fatto ritornare a casa – a me casa veccia – definita da mia madre : “la casa delle porte”.Mi manca un po’, in effetti ,una porta di dietro, meno sussiegosa, come scrivi tu.Brava- issima.
"Mi piace""Mi piace"
nowhereman1 ha detto:
La tua prosa è fatta al tombolo, un ricamo prezioso sull’ordito delle ore del narrare… buona serata, NM
"Mi piace""Mi piace"
Senzapiutempo ha detto:
Ho problemi nel visualizzare la tua pagina.Non riesco a leggere.
"Mi piace""Mi piace"
quellachenonsei ha detto:
Non ho mai avuto l’altra faccia della casa, mal sopportando il delimitare dei muri con un orologio a scandire il mio tempo. E quando ho potuto stare da sola lasciavo la porta aperta. Per anarchica incoscienza, non perché i tempi fossero più sicuri.
Ma la bicicletta orfana e la cassetta di mele sì, c’erano.
Anche questa volta, una pagina di un diario da condividere scritta a ricamo.
m.
"Mi piace""Mi piace"
alp ha detto:
o.t grazie..
"Mi piace""Mi piace"
Gardenia ha detto:
toc toc… mi son seduta dietro la tua porta ad aspettare che mi apri; sempre abbracci tanti, g***
"Mi piace""Mi piace"
Effe ha detto:
e la madia, e la dispensa di un tempo, dove stagionavano ricordi e cibi, vite e cotognate, fughe e sottaceti?
"Mi piace""Mi piace"
ladritta ha detto:
e un paletto, appena fuori, per aggrapparsi quando la vertigine si fa prepotente.
"Mi piace""Mi piace"
manginobrioches ha detto:
è che tu ci riservi sempre una porta dall’altro lato, e un dentro per tutti i fuori, e un calore che tutti ricordiamo di ricordare, carissima Col. E tutti i gesti che restano a metà sono perdonati e assolti, e la tua scrittura li accoglie per noi, li completa.
"Mi piace""Mi piace"
astrogigi ha detto:
Continuo a sostenere che da Te c’è sempre il fuoco acceso, anche se fuori da quel vetro appannato continua a piovere o se il catenaccio è chiuso da un lucchetto di metallo imbronciato. Ti lascio un sorriso perchè mentre ti leggo mi sembra di sentire il profumo di quel tempo……
"Mi piace""Mi piace"
Flor ha detto:
le tue atmosfere, Col… starei qui per ore ad ascotarti, sai? Un bacio
"Mi piace""Mi piace"
MIRELLADEPARIS ha detto:
Passare da Col per sapere che ogni cosa ha ancora un nome e un tempo e uno spazio. Cara Col un abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"
cicabu ha detto:
… ^^
"Mi piace""Mi piace"
setteparole ha detto:
Lo scandire del tempo e i ricordi.Ogni cosa con il suo senso, dal portoncino di legno, alle albicocche. Io ne ricordo un secchio pieno, con l’acqua e quei frutti meravigliosi con un sapore che ormai non ritrovo più. E ricordo anche una bicicletta appoggiata al muro, non so di chi fosse. Col, devi smetterla con queste tue dolcissime rivisitazioni del passato che sollevano anche il velo delle nostre dimenticanze e ci mostrano la fotografia di un mondo che rimiangere è troppo facile. E troppo tardi. PS. Va un po’ meglio, ma molto lentamente.
"Mi piace""Mi piace"
Gardenia ha detto:
***
"Mi piace""Mi piace"
nunass ha detto:
…due entrate…una per entrare..l’altra x fuggire(?)
un saluto nebbioso
Nunass
"Mi piace""Mi piace"
elisnelpaese ha detto:
A te dedicata cara Col, tu che sai riproporre la nostra fanciulezza intatta nel tempo:
“Nel maggio del sogno
ogni sera un rosario,
tra madri e nenie
fanciulli dolenti
scorrevano
perle mute di pianto
Correva lo sguardo
il peccato
sottile come filo di seta
squarciava quei veli
inseguendo una traccia
di crespo e di viola.
Le porte socchiuse, i sorrisi
distesi,
le ali di rondine sospinte
al tramonto
e l’ultimo sogno
che nel cuore dormiva”
"Mi piace""Mi piace"
melusinach ha detto:
‘notte ‘notte :-)
"Mi piace""Mi piace"
dolittle ha detto:
Spero che mi beccherai presto, appena terminerai di ronzare come un’ape ;)
Buona giornata, cara Col. Baci colorati per te
"Mi piace""Mi piace"
stepa ha detto:
Che dirti oltre quello che ti ho sempre detto, Col? Leggerti mette in pace il cuore con tutto quello che c’é dietro ogni porta… Ti abbraccio.
"Mi piace""Mi piace"
Gardenia ha detto:
sempre stakanovista? ***
o.t. c’è un “oxfordiano” che mi ha presa di mira e mi sta offendendo nell’ultimo post…
"Mi piace""Mi piace"
ermione64 ha detto:
Io aprirei tutte le porte se fossi sicura di riuscire a richiuderle. Un saluto.
"Mi piace""Mi piace"
mezzaluna ha detto:
E come al solito rapisci senza volerlo o programmarlo, ma siamo tutti ipnotizzati! :))
"Mi piace""Mi piace"
zaritmac ha detto:
Sei sempre un’esperienza. Bisognerebbe prenderne una dose ogni giorno…
"Mi piace""Mi piace"
Gardenia ha detto:
grazie, bella g*
"Mi piace""Mi piace"
farouche ha detto:
Ha ragione zaritmac ed io invece manco da un pochino, ma poi torno e ti leggo anche a ritroso, a volte ho nostalgia di vecchi post lontani…
Presto novità per te, ora un abbraccio
"Mi piace""Mi piace"
caprettetibetane ha detto:
C’è sempre nebbia??
qui il tempo è splendido, il mare è una tavola, vien voglia di farci una passeggiata a piedi;-)
Un abbraccio, Paolo
"Mi piace""Mi piace"