Fuori c’è un caldo grigio.
Non quello che passa a sbuffo, s’accende e si spegne a seconda del traversare la piazza o del costeggiare un muro.
Quello che grava con le ‘a’ tutte aperte, a zampe divaricate, nell’indifferenza dell’ombra.
Limaccioso e senza slancio, sciropposo e lento.
Si è addormentato sulle antenne e cola.
Ogni fessura è buona per entrare: la piega del gomito, il soffio fra due pagine, l’intervallo di un respiro.
E poi i buchi dei pensieri.
Li forza, li slarga e li allenta. Gli orli si arricciano e non collimano più.
Pensieri aperti, vergognosi.
Come ferite.
Con le idee che svaporano o si snervano, a penzoloni.
Soffro la pesantezza delle cose che non si vedono.
Quelle che dilatano dilagano dilavano.
Soffro la pesantezza del caldo.
Onde in crepe larghe, distanze da pressione.
Dispersioni opache.
Il freddo stringe, tiene e fa tenere.
Il caldo è ottuso come un silenzio di stoffa.
Non sa legare.
Questo post non voleva star qui: è apparso e sparito non so quante volte. :)
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Non voleva neanche commenti. Giusto. :)
Ma io corrispondo. Felicemente arricciata e allentata. Qui ho po’ d’azzurro a redimere il mancato slancio del tuo grigio vischioso: te lo porto, tiene un po’ di più i pensieri in fuga, lega quelli esausti e sfiatati, chiude le vocali quel tanto che basta a rimarginare le ferite.
Corrispondo, tu sai.
Un abbraccio grato.
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Il caldo grigio discolo ti mette alla prova, ti sregola, ti spanna gli ingranaggi, ti allenta la furia razionale. Il caldo grigio folletto ti ruba e poi ti restituisce il post, titillando il suo gusto di scherzoso birichino.
Il freddo inverno generale e caporale padano ti riordina, ti reimposta le idee come vuole lui, dispotico e ordinario. Ti rallenta la furia creativa. Ti spegne gli ardori e ti rassicura/reprime lo spirito.
L’anarchia del caldo sbriglia le vene cristallizzate dell’anima e rimette tutto in gioco.
Il prezzo? Lasciarsi andare al sudore e al riposo della mente.
Buon caldo! (io fra poco partirò per una lontana landa torrida, con umidità doppia al padano…)
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un aiutino? :)
ciao cara, sono in quasi-partenza e ti abbraccio
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§§ Cara Stefania, me lo tengo sì, questo po’ di azzurro, ma il grigio da contrastare è tanto e fuligginoso :). Ha la grazia e la simpatia di una paletta per le mosche :(
§§ Facco caro, l’estate non è la mia stagione, già dai tempi delle maturità (altrui), ricordi? :)
Il freddo mi è più congeniale: ha delle asprezze dai contorni definibili, ma il caldo, ma il caldo invece…
Buon viaggio, allora: magari al ritorno verrai a raccontarci qualcosa, là, in campagna.
Un abbraccio a tutti.
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§§ sìsì, Florit, tengo da parte :)
Un abbraccio anche a te, grande.
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A me questo caldo piace molto. Stimola la lentezza, invita all’immobilità appena disturbata dalle pale di un ventilatore al soffitto (non mi piacciono i condizionatori). Mi piace il caldo che si combatte col caldo di un tè bollente e con abiti di lino bianco.
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forse questo post voleva stare altrove? …;)questo caldo effetto- palude inghiotte e appiccica ma non collega; legare lega la distanza, quello spiffero alito d’aria che passa tra l’uno e l’altro, tra me e te a creare …”spazio”:))(aspetto i salvadanai..)
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…con un grande abbraccio :)
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il caldo sublime dell’immobilità assoluta
il caldo dei canti in piazza
il caldo della seduta di sesso, in tenda
sono la stessa cosa che si insinua nei vuoti di noi nei misteri di noi.
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mi piace tanto ‘sto testo, entra, ma non invade, sembra un lied di Schubert… mi piace tanto tanto tanto, quasi mi complimento con l’autrice per esser riuscita in tale salita nonostante il caldo:-)
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sono deliziata…da troppo non ti leggevo (solo per cause di forza maggiore!)
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Anche lui, il pinguino congelato, è stato sorpreso dalla morsa del caldo :-).
Felice serata e bentornata.
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Forse parlare del caldo aiuta a combatterlo; hai ragione non sa legare. Siamo noi che dobbiamo legarlo e tenerlo lontano dal nostro
spazio.
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Wow..descrizione perfetta del mio stato fisico/mentale di oggi..sei grande Col….invidio benevolmente la tua capacità di giocare con le parole..in tanti scrivono..pochi lo sanno fare bene e con l’anima..^^
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Ogni tanto ci si sente come in un disegno di Dino Buzzati.
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caldo… afa…
oggi alle 6.00 ho aperto la finestra: nebbia, greve pesante, a est un sole rosso, palla grande e sfocata che sembra faccia fatica a liberarsi dalla scura linea dell’orizzonte e guadagnare il cielo…
un sorriso, nel bucato del vicino (single, maschio) già steso in mezzo alla foschia si intravedono due macchie vivaci, arancione…
anche oggi afa.
buona giornata
S.
PS in questi giorni rimpiango il secco caldo del deserto!
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non avevo mai pensato al caldo in questi termini. Riuscire a far vedere le cose da altre angolazioni, insospettabili: è uno dei tanti doni che hai.
Anna
P.S. quando è il prossimo incontro tipo quello della Svizzera?!
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Anche qui, oggi, il caldo é grigio ma é un caldo che non soffro perché il caldo, sia quello luminoso e smarginato d’azzurro che questo, stratiforme e oppiaceo, rappresentano la condizione ideale per il mio benessere sia fisico che mentale. Hai ragione: il caldo non sa legare. Ma proprio per questo lo amo: perché il caldo libera. Dalle costrizioni degli abiti, dall’ossessione del dover pensare e del dover agire, restituisce tempo, non prende ma dona.
Ora il cielo, si sta facendo grigio. Forse il sole tornerà domani.
Torno alle mie analisi dati. :-(
Un abbraccio.
S.
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si vive qui in un mondo artificiale: d’estate, per tutto il giorno nell’aria condizionata, e non si sa che il mondo è sciolto e cauterizzato e calcinato
D’inverno, quando si entra al lavoro che è buio, e se ne esce che è buio, e chssà che mai li avrà rubati, i giorni
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§ già, signor Effe, chi li avrà rubati i giorni…? Chissà dove staranno a stagionare…Si scelgono i più secchi, in genere: sono impilabili, accatastabili…
Ma ci sono i giorni molli, materia scivolosa, retrattile e mutante.
Ci sono, fra quelli, giorni ignavi: mettono fuori la testa e tornan dentro, altri, svagati, entrano in bolle di aria fresca, o di buio, o di vento. Altri s’impaludano e girano su se stessi, su se stessi come su un tornio. Ne escono forme nuove di tempo, non pìù riconoscibili: dischi orari volanti, ad esempio…
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ci sono delle cose che letteralmente mi lasciano “basito”…
se tu dal paese in cui andavi in prestito ai tuoi zii prendevi la strada, percorrevi lo stretto ponte di ferro sul Po arrivavi nell’altro paese, dal nome simile… vicino alla piazza una casa… pensa, io sono nato lì.
la nebbia non c’è più, l’afa sì!
un saluto
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circa le cose che vorresti imparare…condivido, condivido:)
Anna
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dispersioni, dici, e indifferenza e sfasatura: / sofferenza oscura che perdura / e non vedono -gli occhi -nient’altro che calura , / assenza di contorni e di confini: / o abbagli cretini / e pesantezze oltre misura /. Metafora estiva… Vita dura…
Baci Baci
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clodclod!!! :)
e perchè non c’è la casetta?
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:-)
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il caldo non sa legare, ma di certo sa sciogliere….
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Alta temperatura lirica, cara Zena. Devi avere l’aria condizionata a casa; altrimenti come avresti fatto a scrivere questo piccolo capolavoro? Io col caldo non riesco neppure a dire AFA. Mi lessa i neuroni, il caldo umido.
Tutti i versi (perché stavolta di versi veri e proprio si tratta) si tengono magnificamente tra di loro, sono densi e splendenti come il ghiaccio. E’ la prima volta che riesco a vederla, l’aaafaaa!
Devi assolutamente leggermela al telefono!
Quando si chiudono le scuole?
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baci tanti prima delle vacanze, g***
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buone vacanzea te e a Lino…manca la forza per altro di più impegnativo… qui galleggiamo sull’acqua, praticamente,e a sera stormi di zanzare si abbattono a rapire i pargoli… dimmi tu?!
Flora
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ho sentito la canicola sbuffare da ogni verso
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l’invadenza della realtà stanca, sciolta nel clima umido e pesante.
Chiudo gli occhi, è meglio.
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Il caldo, si aspetta che passi, come una sbornia, un’indigestione o un passaggio infausto di astri… un caro saluto, a presto
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Qui c’è un caldo color ocra con sfumature di grigio perlaceo lì, dove la linea dell’orizzonte si confonde tra cielo e mare; una calma ovattata che impedisce ai passeri di respirare: cadono giù dai cornicioni come piccole vittime sacrificate al dio dalla pelle di serpente.
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Calorosi saluti e caldissime congratulazioni per questo ardente scritto di sì fatto bruciante… dissipatore sentimento estivo!!
Buone vacanze!
Anna :))
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… e le zanzare mi hanno punto almeno in 12 posti… accidenti … :-)
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Che bello! L’afa ha un silenzio di stoffa! Che immagino impregnata di umidità (colfavoredelle nebbie grevi e grigie).
Ti mando anch’io, mentalmente, invece che bibite e gelati, il fresco dell’aria condizionata che impedisce alle mie membra di scollarsi definitivamente.
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Estate
Velo avvolgente di dolce far niente,
soffocante fumo di polvere che
seppellisce adagio ogni pensiero.
Secche parole in questo manto d’aria scivolano,
e presto si asciugano,
come gocce di speranza al sole,
una ad una.
Fossero lacrime solitarie?
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