La chiesa se lo guardava come un figlio piccolo, il chiosco di legno e finestrina, messo lì, sull’orlo del sagrato. A vegliare sull’ingresso bello, matrimoni e funerali, ché l’altro era per intrusioni mattiniere, alla messa dell’alba, o per qualche preghiera d’emergenza.
Così, nell’edicola l’incenso era di casa.
Ne restavano impregnati giornali e giornalini.
Quelli un po’ impudichi (soltanto un po’, sia chiaro) non reggevano a tale vicinanza: si lavoravano una nicchia sotterranea, per calarsi a piani bassi e oscuri. Vi restavano nascosti.
A riveder le stelle tornavano soltanto se l’ammicco brufoloso di un tardo adolescente implorava.
Allora la vecchia con sciallino, atermica regina del chioschetto, cedeva, ma con riprovazione.
Son meglio le castagne – diceva e se le girava con mani brustolite sul braciere: la Lollo in costume infilata a testa in giù, dentro ad un sacchetto.
Ma se era estate, la lusinga c’era e aveva effetto.
Si chiamava granita.
Quattro gusti: Amarena, Tamarindo, Orzata, Menta.
Poi uno misterioso, offerto con promessa di bontà assoluta.
Il gusto Pranfiiin.
Di colore incerto, variabile in un giro di giornata, attirava col segreto e con il nome.
Come resistere al richiamo che dice l’effetto, mica la sostanza, con quelle iii protese come spade, puntute e dolci sopra i dubbi?
La granita Pranfiiiin non deludeva mai, col suo sapore migrante e vagabondo.
Con senso campagnolo del risparmio, la vecchia usava un’alchimia.
Sotto il banco, dentro a una boccetta, aggiungeva a strisce e a strati le gocce di sciroppo rimasuglio, i fondi di bottiglia. E scuoteva, il giusto.
Così la felicità bianca dell’orzata si spegneva un po’ nel tamarindo, ma si alleava col rosso d’amarena. La menta a fare il resto, con il suo acuto, tutto di frescura.
A dire che, spesso, si vive di gioie di risulta.
E della mescolanza che sanno regalare.
Un anno pranfiiin, amici.
z.
Stellina41 ha detto:
Buon anno..e il meglio di tutto..
Un abbraccio
Silvia
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colfavoredellenebbie ha detto:
Qui da noi si dice che il primo giorno dell’anno bisogna fare ogni cosa si desideri ripetere in tutti i mesi a venire.
(Un saluto d’affetto e valga questo piccolo post come un biglietto multiplo d’auguri )
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SometimesIFeel ha detto:
Tanti auguri per un meraviglioso anno nuovo!!
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usermax ha detto:
allora un abbraccio forte!
buon 2008, il più possibile come lo vorresti, ma non troppo.
che mantenga quel pizzico di sorpresa che lo renderebbe perfetto…
baci, M.
:)
(e comunque le granite “vere” sono: limone, caffè e mandorla! mizzica!)
:)))
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arden ha detto:
Ah sì, un anno pranfiiiiiiin è quello che assolutamente ci vuole. Non foss’altro, per una questione di alternanza.
Un abbraccio, carissima Zena.
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Deli ha detto:
eh, sì, un anno in cui tutto conta e ha valore :-)
Abbraccio grande cara amica :-)
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astrokudra ha detto:
cercavo giusto una parola che abbracciasse con delicato vigore questo mio pavido ritorno e come sempre dalle tue mani si è materializzato un dono…pranfiiin! ti ritorno un abbraccio, grato, al gusto di gioie condivise.
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majara ha detto:
(… e comunque la granita “perfetta” è quella di more. è molto “di stagione” – di quella delle more raccolte “in natura” – ma tant’è, a ciascuna stagione il suo frutto…)
un abbraccio grande. che non ha stagioni né età
:)
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ArimaneBis ha detto:
Forse una vecchina così c’era (c’è?) in ogni più piccolo paese.
Poche case aggrappate alle pendici del monte che guarda il mare, dall’alto (eppure “in montagna”, si dice, quando si va lì). Le attrazioni: un paesaggio d’incanto, un convento miniatura della Cripta dei Cappuccini, strade ripide, di ciottoli, che hanno l’età della roccia. E la bottega in piazza (pochi metri quadrati, altro spazio in piano non c’è). Si favoleggia di granite incredibili, lì. Ma anche dopo avere abituato gli occhi al buio dell’interno non si distingue nessuna macchina che possa far sospettare ghiaccio. Allora si chiede alla vecchina, le si dice timidamente della fama della granita (limone, rigorosamente); lei si trasforma in un cerbero scontroso: “niente granita, oggi”. E però concede di sedersi ai tavolini fra gli oleandri. Mentre si chiacchiera, a disagio per l’essere ospiti che si suppone non graditissimi, come un rumore di sassi agitati in un secchio. Chi sbircia all’interno – abituati gli occhi abbagliati dal sole della “montagna” – vede le mani muoversi brusche a versare ghiacchio nel lavello, a tagliare riccioli di bucce giallissime, a spremere grandi limoni tondi, apparsi, incongrui, nel buio forse polveroso della bottega. La vecchia rimbrotta: dieci minuti! Dovete aspettare dieci minuti, sennò… e suggerisce disastri per gli impazienti.
Quando arrivano i bicchieri, rozzi, con la rozza mistura gelata, quando sotto lo sguardo severo di lei si portano alle esitanti labbra le scaglie di ghiaccio, il sorriso di tutti i visi – anche del suo – finisce di attendere. Certi pani lunghi – non grissini, pane, proprio – accompagnano i bicchieri: si mangia con questi, dice.
E’ antico, il sapore, si suppone, ché mai lo si è sentito. E’ rozzo, primitivo, il sapore, adatto a farsi sentire da gusti profondi, che non si sa di avere. E’ in tono con il cielo terso fino ad essere tagliente, col vento sottile, freddissimo, della montagna, che gareggia col sole feroce del mare.
Allora c’era, la granita.
No, prima non c’era. Ci vogliono dieci minuti!
Buon anno.
Anche alla vecchia gelataia.
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aquatarkus ha detto:
Come al solito è questo il chiosco dove ci si sofferma per il miglior Praanfiin (auguri e tutto il resto)
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usermax ha detto:
BUON ANNO… un po’ in ritardo!
:)
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Stellina, Sometime, Usermax…metto da parte questi auguri, perchè durino e cedano un po’ del loro brio nel tempo. E li ricambio, anche. :)
§§§ Arden, cara: è proprio sul sano principio dell’alternanza (delle umane sorti) che confido. A ragione, vero?
§§§ Deli, sì: tutto conta e ha valore. E ogni ‘insieme’ aggiunge qualcosa.
§§§ Astrokudra, ‘pranfiiin’ è il tuo ritorno: da tanto ti si aspettava, qui. Non sparire più, da brava. E sappi che sei il marchio che cerco in ogni mela annurca :)
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Majara: non so… Queste son povere granite padane, senza storia:). E’ il pranfiiin che conta:) Le granite che io ricordo come esperienza di vita sono due. una granita al limone al caffé Italia di Noto e una granita alle mandorle abbrustolite a Scicli, in un giardino che era isola e piazza.
§§§ Arimane, ci hai preso e portato per strade ripide di ciottoli, a sentire il rumore di ghiaccio-vetro nel secchio, a vedere sorrisi e a ritrovare sapori. Come dentro a un cerchio.
Io credo davvero, sai, nel potere magico della filiera corta.
Il sapore più semplice si completa col suo cielo, con la sua aria.
Va goduto lì dove nasce, col valore aggiunto della cornice, del desiderio che in quella cornice ti ha portato, dei racconti che l’hanno accompagnato, del modo in cui ti viene porto: regalo di ‘mani brusche’ e di parole ‘precise’, come i gesti sapienti levigati dalle abitudini.
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cybbolo ha detto:
Un anno pranfiiin me lo sogno da anni e me lo accarezzo ricorrentemente nelle mie fantasie.
Grazie, quindi, dell’augurio.
Io contraccambio molto più banalmente con augurelli freschi freschi, tenerelli tenerelli
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multiversum ha detto:
un anno al pranfiiiiiiiin a orecchio e a naso, ché le impreviste “gioie di risulta” sanno accendere i sensi in modo speciale, ..potrebbe essere una canzone di Paolo Conte, alchimia di gesti, parole, sapori odori…(apparentemente) a caso..la vita insomma, quella granita pranfiiin chiamata vita..
buon anno amica cara :)))
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§
Cybbolo, ma grazie :) Se son freschi e tenerelli, si possono conservare meglio.
§§§
Cara Letizia, tu lo sai che io ho una predilezione speciale per le gioie di risulta (quelle a piè di lista, dopo l’appello di tutti i soggetti coinvolti nella pratica quotidiana del vivere) e per le felicità di mescolanza, magari fra le mura di vecchie case parlanti :)
(bentornata, amica cara)
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aitan ha detto:
benedetti avanzi, per chi li sa rivitalizzare (anche se io rifuggo da pizze capricciose, palle di riso e biscotti all’amarena, tanto per dire, ché non sai mai cosa ci sia finito dentro)
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pispa ha detto:
sì, è vero, in questo locale hanno una mano esperta a mescolare pranfiiin che ti puoi fidare :))
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ludmillaParker ha detto:
Una felicità assemblata?? Chissà!
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Aitan, qualche volta ‘affidarsi’ è come aprire la porta all’angelo, travestito da sconosciuto, e credere in anticipo nella sua bontà, senza … assaggi :)
§§§ eh, Pispa, qui più che altro si hanno mani esperte in marmellate: provare per credere :)
§§§ Ludmilla, praticamente un kit (di sopravvivenza) fai-da-te, con quel che c’è.
(Benvenuta, per altro)
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elisnelpaese ha detto:
Forse sì, cara Zzzzzzz, grattiamo un avanzo di dolcezza, un rimasuglio di comprensione, un cincinin di altruismo, una briciola di sano egoismo, una quisquilia di felicità, una punta di pepe e sale…e
la vita può e deve continuare…Pranfriin naturalmente!
Auguri a te che sai tirare fuori dal tuo baule ritratti di fatti e persone, microstorie preziose a testimonianza che ogni angolo di mondo si somiglia..
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Medicineman ha detto:
il cameriere furbo e cinghialotto di una trattoria mi consigliò il vino della casa: “è buonissimo dottò, quando restano quelle mezze bottiglie di quello buono, la sera il padrone mi dice nino mica si possono buttare, mescolale, bianco e nero e rosè”.
il vino della casa, effettivamente economico, era buonissimo.
auguri meticciati,a.
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§§§§§ Aquatarkus, perdono: il tuo nome è rimasto in un tasto. Scusami: e auguri, in ritardo, ma cari uguale :)
§§ Elis carissima, la tua ricetta del pranfiiin me la trascrivo, tanto è bella. Un abbraccio.
§§ Caro Medicineman, nel métissage c’è speranza :). Saluti e auguri buoni anche a te.
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multiversum ha detto:
:)))
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colfavoredellenebbie ha detto:
ciao leti :)
vedeste come nevica: sottile e fitta, fitta e sottile.
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birambai ha detto:
ehi, auguri. Buone storie a te.
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catomaior ha detto:
Spero che il tuo commento n°1 non sottintenda che se NON hai fatto ciò che desideri, succeda che NON lo farai per tutti i mesi a venire!
;-))
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triana ha detto:
Che buona la granita Pranfiin! Mi ricorda il gusto della grattachecca (così si chiama a Roma lo sciroppo messo nel ghiaccio grattugiato)gusti misti (menta, granatina e amarena) della mia infanzia!
Un 2008 pranfiin e anche grattachecca anche a te, cavolfiorino, che tu mantenga sempre il tuo azzurro!
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§ Birambai, ce ne sono tante a cova, di storie… Speriamo che trovino l’aria giusta, il tepore giusto per schiudersi :)
§§ Franz, il rischio c’è :)), ma si sopravvive: a fine anno si farà un bilancio… Ora sarebbe già cosa buona guarire. Un saluto grande.
§§ Trianè, mai meno che azzzurra: praticamente un’occhiaia gigantesca :)))). (ciao carissima)
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irazoqui ha detto:
si vive di residui. ce lo dice montale che voleva intitolare “ossi di seppia”, rottami. e ce lo dice sbarbaro, con i suoi “trucioli” e “scampoli”. che bella questa granita con gli avanzi di orzate e tamarindi. che bello il tuo narrare, così simile al pranfiiin.
iraz.
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§ sì, Irazoqui, proprio questi gli ‘ascendenti’, per dar valore a ciò che è ‘falbo’, ‘traballante’, ‘monco’ e magari un po’ ‘trito’, senza farne scialo. un saluto in ‘corrispondenza’ e sintonia :)
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cicabu ha detto:
Ti auguro un anno sereno..auguri Col..^^
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farsergio ha detto:
buon anno, cara col, e che sia un anno multicolore come il tuo pranfiiiiin e caldo come le caldarroste appena cotte!
Ogni estate della nostra infanzia (ed è privilegio della nostra età raccontare i nostri ricordi, chè i giovani iloro li stanno ancora costruendo) ha le sue granite.
Sottomarina, anni cinquanta, estate naturalmente; villeggiatura (non vacanza, quelle vennero molti anni più tardi) in stanze ammobiliate, letti,un armadio, un lavandino con uno specchio sbrecciato (o uno dei magnifici lavamani con catino e brocca in ceramica), un fornellino con bombola (si mangiava in camera).
Alla sera passeggiata sul lungomare, chioschi e bar rigorosamente chiusi, luci e suoni solo dalle balere e da poche giostre, si sente arrivare uno scampanellio dolce, una voce “ghiaccio, ghiaccio per tutti”, la fioca e traballante luce di una dinamo si avvicina e sotto il lampione si ferma il triciclo della granita, con la sua montagna di ghiaccio tritato e i verdi, rossi, gialli delle colorate bottiglie degli sciroppi; l’uomo in pantaloni bianchi, bretelle e canottiera, un berretto da marinaio sbarazzino scende e ti guarda interrogativo.
Uno sguardo supplice, un sorriso in risposta che accompagna il gesto di estrarre dalla borsa il bicchiere pulito avvolto nell’azzurra carta da zucchero, il cucchiaio affonda nella bianca montagna, il bicchiere si riempie, rivoli verdi vanno a decorare la granita.
Felicità.
OT Scusa la prolissità, forse mi sto esercitando a… sai perchè!
nonno sergio
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habanera2 ha detto:
Il tuo sacchetto di ‘semi’-auguri, dono gentile e prezioso che hai lasciato sul Nonblog, richiede cure costanti e molto amore. Come la preparazione della conserva di pomodoro…
Ti abbraccio
H.
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Gardenia ha detto:
Auguri di ogni bene a Zena & Lino da Grazia & Lino***
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Gretsch ha detto:
Pran bèl. Ciao, nàno.
(Un po’ di mantovano della bassa lo so anch’io… dasmìssiat, ad soravìa, curgnol…)
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multiversum ha detto:
carissima, state meglio? la neve, dicevano i miei vecchi, si porta via i malanni, non so se è vero…molto meglio antibiotici al pranfiiiiin…
un abbraccio grande
leti
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justannie ha detto:
In punta di piedi, e solo per un abbraccio (con il proposito di organizzarmi per leggerti con calma).
A.
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§, sai, cara Cicabu, sto pensando che sei una delle presenze più ‘antiche’ in questo blog. Non ci siamo mai sentite né viste, ma aspetto sempre i tuoi passaggi come un appuntamento ‘familiare’. Auguri di cuore.
§§ Farsergio, mica si possono dimenticare certi interni di appartamentini precari per villeggiature, né i panini alla sabbia in spiaggia, con occhi imploranti bomboloni. A sistemare i desideri giungeva il risarcimento serale a tante rinunce, in forma di gelato o granita (bicchiere piccolo).
(Questo esercizio fabulatorio ti sarà molto utile, fra un paio d’annetti :)))…)
§§ Habanera, ho lasciato quei semi in ottime mani e sotto un amorevole sguardo. Grazie, con affetto.
§§ Buona mattina, Gardenia: ti associo alla domenica e a pensieri festosi, carissima.
§§ Gretsch a t’at lugaré minga dré d’an curgnol, neh? Al dialét a t’al sé cumpagn’a mi…Na crìa crìa :)))
(meglio risciacquare qualche panno in Po, vero? Un abbraccio d’affetto)
§§ Leti multiversa, mi appello al quinto emendamento :)))
§§ Justannie, sei il regalo di questo giorno. Un bacio trinitario.
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linodigianni ha detto:
speriamo che i pensieri nostri vi abbiano guarito, tanti abbracci, gusti misti..
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Senza ha detto:
stamattina le nubi si stanno sollevando, come il polverone che fanno le ruote che partono slittando. Inizia a muoversi finalmente l’anno nuovo, lasciandosi dietro le incertezze e i malanni iniziali. Vedrai che tutto andrà bene!
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Deli ha detto:
Buondì carissima :-)
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Gretsch ha detto:
Ahimé, Zena, come avrai notato dal vivo il mio dialetto è una congerie di diversi vernacoli. Lasciato da trent’anni il paese natale, ho assunto il modeno-ferrarese con frequenti sconfinamenti nel bolognese. Ma non mi sono mai fatto contaminare dal mantovano. Sai com’è, fin da piccoli ci insegnavano che i mantovani sono “rùstagh c’me i caradòn” e “gres c’me la smalta…” :-)
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Gretsch ha detto:
Traduzione: “grossolani come le cavedagne” e “grezzi come il fango”
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colfavoredellenebbie ha detto:
Gretsch, carissimo, ma davvero dicono così dei mantovani?
Doloooore :)
Spero comunque non ti sia sfuggito il mio tocco veneziano, vero?
:))))))
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Gretsch ha detto:
Oddio, in che senso? Di veneziano ci vedo (“aggiungeva a strisce e a strati le gocce di sciroppo rimasuglio”) una murrina…
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colfavoredellenebbie ha detto:
Gretsch, un multi-savolo doge non è acqua :))))
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§
Deli, Senza, Lino…un saluto bello, con tanta voglia di feste archiviate.
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Effe ha detto:
dopo la scuotitura mi sento sempre un po’ in subbuglio, ma pranfiiin anche a lei e a tutta Semiramide
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linodigianni ha detto:
Presenza quasi costante nelle top ten di molti concorsi letterari, Daniela Raimondi è nata a Sermide, provincia di Mantova. Nel 1980 si è trasferita in Inghilterra, paese dove risiede attualmente.
Laureata in Lingue e Letterature Moderne presso l’Universitá di Londra ha vissuto per due anni in Colombia, Perù e Brasile. Attualmente insegna italiano come lingua straniera a Londra. Ha pubblicato nella rivista italiana a Londra: “Il Punto” ed in varie riviste letterarie in Italia. Partecipa a concorsi letterari da qualche anno con risultati molto incoraggianti. Ha pubblicato un quaderno di poesie con la Montedit di Milano. Nel 2004 esce una sua raccolta di racconti “Nove donne e una zebra metropolitana”, con cui vince il premio Fonopoli. Nel 2006 è uscita la sua ultima raccolta di poesie “Mitologie private”, edizioni Clandestine
http://fiae.splinder.com/post/15409908/NOVE+DOMANDE+A+DANIELA+RAIMOND
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§ Non la conosco de visu, ma la leggo e mi sembra bravissima, Lino :)
§§ Effe, si riassesti, se può; ma guardi che lo scuotimento è, per noi, valore aggiunto :)
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quellachenonsei ha detto:
Bello questo margine, che sia da cornice all’anno ancora bambino.
momi
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Gretsch ha detto:
E lo dici a me, che faccio Goldoni di cognome??
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Deli ha detto:
ooh, se qui si dichiarano i quarti di nobiltà, ricordo che una mia ‘avola ebbe figlia (o figlio? questo lo scurdai) dal principe Giuseppe degli Asburgo (Peppino per gli intimi:-) Tzé :-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§ Deli, Quando ci si mettono gli svizzeri a tirar fuori quarti di nobiltà… c’è solo da abbassare il capo…
ehm, ritiro il doge e rilancio con una bisbisnonna matilde d’este: un nome una garanzia :)))
§§Lei, Goldoni, ha tutto dalla sua parte, a partire dall’Altezza :)
§§Momi, ciao cara. Un abbraccio a completare la cornice:)
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maxp2000 ha detto:
Cari auguri e un abbraccio
Max
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ubaldoriccobono ha detto:
Come in pittura quando si mescolano magistralmente i colori, il gusto dei rimasugli è qualcosa d’indescrivibile, si può soltanto provare sull’istante, come un nettare che è il sapore dei sapori e non sarà mai ripetibile. Bel post davvero. Un anno pranfiiin, Zena.
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cicabu ha detto:
Ciao carissima…^^
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giuba47 ha detto:
Davvero bello, Giulia
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facc8 ha detto:
Bunin bunan anche a te, e un grosso abbraccio
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giorgioflavio ha detto:
Ben fatto, cara Signora di Tutti gli Argini e i Margini: la sua incantevole granita Pranfiiiin è lì a ricordarci che “no havvi genio senza ibridatione”. E che le gioie di risulta sono le più intense ed autentiche per chi – come noi bipedi più o meno senzienti – altro non è che il prodotto di una qualche risulta. Lei, se lo lasci dire, è impagabile (fatto che presenta il non trascurabile vantaggio di esimerci dal ricompensarla come meriterebbe).
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Max, Ubaldo, Cicabu, un saluto e un grazie, anche qui.
§§§ cara Giulia, i tuoi passaggi e la tua attenzione sono sempre graditi: grazie :)
§§§ Faccotto, buninbunan, nella speranza di vederti spuntare, qualche volta, nei nostri appuntamenti coi libri, qui nella bassa. Come stasera, ad esempio…
§§§ Giorgioflavio, qui sempre parole sottocosto e sottocosta :))
ibridate, come certo vin brulé.
Con affetto.
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madeinfranca ha detto:
il tuo Pranfiiin ha riscaldato
vecchi ricordi
e ad anno nuovo già avviato
invìoti Augurio meticciato
di un gusto antico ripescato
…”mescolanza” di nonna Francesca
-residui d’altri rosolî-
che contrabbandava per un
“Millefiori” con rametto autenticoMùrgia (!)
dai poteri taumaturgici .*
*…ddài…
molto meglio del beverone di semi di lino che ci somministrava come regolatore dell’intestino ma meno
del buon decotto di fichi secchi alloro e miele…Millefiori(!)
che in questo periodo avrebbe messo in sest’
te ed il tuo Lino !
bisousdebonneannée!
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toporififi ha detto:
Quest’anno gli auguri ce li ha portati Tomé, che incarico qui di farli anche a Zena.
Di razza, Tomé, è Pranfiiiin
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Deli ha detto:
alors? ça a été? :-)
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mianonnaincarriola ha detto:
c’era don Armando che aveva la ratta ratta al gusto mescafrancesca
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mianonnaincarriola ha detto:
colfavoredellenebbie ha detto:
§§§ Cara madeinfranca, il mistero di quel rametto candito di zucchero, dentro la bottiglia, ci accompagna. Sarebbe bello ricostruire la mappa dei sapori della nostra infanzia. Un abbraccio.
§§§ Ma che bello il Tomé, Topo. Ha lo sguardo buono e fino. Un saluto caro :)
§§§ Raffae’, le corrispondenze non si contano più, ormai :)) Ciao!!
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