Ordunque
“Come ci si deve regolare (…) nei confronti del 29 febbraio?
Trattasi con tutta chiarezza di un giorno impossibile, inesistente. E’ un’illusione, un abbaglio, il gioco di Maja.”
Questo, e altro ancora, scriveva il signor Effe/Herzog sul suo blog, qualche giorno fa.
E allora si sa come van le cose: un ghiribizzo chiama suo fratello, figuriamoci una parola o un’idea, che han parenti dappertutto.
Il risultato è una piccolissima tentazione: “Si potrebbe pensare di consegnare al 29 febbraio le storie di ogni inesistenza”.
Siccome per il signor Effe/Herzog fra il dire e il fare sta di mezzo giusto una velina (nel senso di ‘carta’), ecco che la tentazione è raccolta e tradotta in proposta. Questa qui:
“Supponiamo allora che venga creato immantinente un blog apposito, un blog che non c’è, destinato ad accogliere le vostre storie in un giorno che non esiste.
Supponiamo che detto blog sia ora oscuro, e che torni ad esserlo dal 1 marzo e in eterno, e messo in chiaro solo e soltanto durante l’illusione per 24 ore durevole del 29 febbraio.
Supponiamo che questo strano blog, una volta scoperchiato, mostri le storie che voi avrete nel frattempo scritto ad hoc, (“le storie di ogni inesistenza”).
Supponiamo che esista financo una mail apposita (ilblogchenonce@gmail.com), cui inviare le storie che verranno spaginate nel blog che non c’è.
Ebbene, e infine: sareste disposti voi ad accettare la sfida di affidare le vostre parole a una vita densissima e breve, a un’esistenza effimera e all’oblio poi per sempre”.
Piace tanto questa idea.
Scegliere il 29 febbraio per raccontare ciò che non risponde ad un unico requisito trasversale: l’esistenza.
Un blog – morgana per far vivere i calviniani cavalieri d’ogni specie che si aggirano nei nostri dintorni, e che noi pensiamo in forma di luogo o di figura, di mondo o di animale, di verbo o di passione, di colore o di quant’altro ancora…
‘Nominare’ come ‘animare’, insomma.
Nel tempo breve di una visione a scadenza.
Cosa possiam chiedere di più alle parole?
Ci state?
Io sì.
colfavoredellenebbie 
Qualche anno fa, un amico blogger che ora è qui (medicineman) propose un blog comune con storie diverse su Matteo, un uomo nato il 29 febbraio. Partecipammo in moltissimi, ciascuno col suo Matteo che, pur essendo figlio di un solo giorno,vive ancora, in una parte del web.Mi piacerebbe partecipare anche a questo.Vorrei sapere però, con che tipo di storie? O non è importante? Un saluto.
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che bella idea ! :-)
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oh, ci sto anch’io, certo!
(sarebbe bello se il blog di dubbia esistenza si chiamasse Agilulfo :)
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§§ Sette, penso che ogni storia d’inesistenza vada bene.
Penso agli animali senza corpo che popolano i modi di dire, ai luoghi senza spazio, ai nomi senza cose e senza persone…
§§ Deli, ci contavo :)
§§ Arimane, pure :))
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proveremo:-)
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se è per dissipare energie in modo inutile (apparentemente) io ci sono sempre..ciau,col
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già inviai inesistente brano all’inEffeabile…;-))
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“un ghiribizzo chiama suo fratello”…
ecco Zena,
questo motto mi ha fatto impazzire più che la storia del 29 febbraio, essendo io tendente per natura matrigna o zia o chessia,
a fantasticare nel surreale son qui che mi domando, mi chiedo quale sia il nome del fratello del ghiribizzo.
Potrebbe chiamarsi “sghiribizzo” o “scacarizzo” o “mistrupizzo”.
Ecco: “nonpagoilpizzo”,
ohhh
Mario
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no, non è così, mio cugino Ernesto mi ha detto che si chiama:
Ettore Pizzo,
boh
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ciao zena
Idea seducente, quella che rilanci a partire da Herzog…
una maniera poetica, fantasiosa, surreale, di assegnare alla morte uno statuto di esperienza possibile…o impossibile, ma comunque vissuta.
Idea seducente, dicevo: come tutte le idee che si sottraggono al grigiore soffocante di ogni tassonomia …
Un abbraccio
Mario
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No no, mi spiace contraddirti, caro Mario, ma è universalmente noto che il fratello del Ghiribizzo è il Moscardinibizzo.
Spiegoti.
Sono entrambi guizzi crepuscolari: dormono di giorno, ma la notte, ma la notte noooo.
Mentre il Ghiribizzo, però, resta lì pacioso e campagnolo, sempre terrorizzato che arrivi un Cappellaio matto a infilarlo in una teiera, con l’aiuto di una certa Marzolina, il Moscardinibizzo è sicuro del fatto suo: elegante, raffinato, è un guizzo con le ghette, ecco:)
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Mi riferisco a Mario Bianco :))))
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Caro Mario, nel senso di Het, hai visto che ‘mariesca’ sovrapposizione :) ???
Anch’io non amo le tassonomie grigie e trovo bello pensare alle esistenze/inesistenze intermittenti, spesso decretate dalle parole.
Nel nostro dialetto si annida tutta una serie di animali senza corpo, senza forma, solo nominati, a mo’ di minaccia o di scongiuro.
Un saluto grande :)
z.
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perchè no?
ciao Col……^^
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sssshhhh taccio
di ciò che non c’è si tace
il 29 febbraio sarà un soledì
:-)
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http://aitan
[..] bar, blog bisestili, barbari, burini e buràn Di Burini e BarBari di destra, centrosinistra, sopra, sotto, qua e là, in realtà non voglio parlare, già sono troppo costretto a suBirne e sentirne di tutti i colori ad ogni pie s [..]
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cerco di immaginare cosa prova chi è nato il 29 di febbraio, festeggiare il compleanno in questo giorno “toppa” perché in effetti si tratta di una toppa , un rammendo del calendario…
E sentirsi un rammendo non è una bella sensazione
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l’idea è bella assai…però tu lo sai io non so scrivere racconti; però mi piace leggerli e, soprattutto, ascoltarli, ergo vi leggerò eh se vi leggerò..:)))
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ci provo….
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:-) :-)
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buona notte, buona notte….
(sono stanca)
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Se la condizione per partecipare è non esistere, allora io non ci sto. ;-)
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“He’s a real nowhere Man,
Sitting in his Nowhere Land,
Making all his nowhere plans for nobody….” dopo versi (e musiche) come questi sarà dura… ma ci proveremo!! :)) . Devo solo riuscire a far smettere di esistere nella mia testa tre o quattro tipi di medicine, catarri e starnuti, dolori diffusi e lacrime.
ps1: ma deve proprio essere un testo, o si può raccontare anche con voce e immagini?
ps2: ho dato un’occhiata in giro e ho trovato molto bello il giorno di Soledì 29 febbraio inventato da Farolit l’anno scorso. Anzi, se mi consenti di utilizzare brevemente questo spazio, visto il tempo trascorso e la mia poca confidenza con Farolit, vorrei aggiungere una piccola notazione a chi, nei commenti del suo post di un anno fa (che ho letto solo ieri), gli faceva notare che, secondo Babelfish, l’ottavo giorno soledì è per gli anglosassoni il settimo giorno SunDay (SonnTag, SonDaag etc..).Morale: gli anglosassoni sono senza l’ottavo giorno soledì? Ma no, certamente, è che Babelfish di Altavista è un’imitazione, taroccata, una trota lessa, uno scorfano, una sogliola appiattita senza fantasia. Ho chiesto la traduzione al vero babelfish di h2g2 ( H(itch)H(iker’s)G(uide to the)G(alaxy) – Douglas Adams) che mi ha regalato Arthur Dent una volta che passava di qua, e il risultato è stato, inequivocabilmente
SirDay
(naturalmente… :-)))
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Già che sono in vena, inietterei una flebo di ottimismo per i nati il 29 febbraio. Costoro sono persone perspicaci assai, in anticipo sul tempo, rispetto ai bimbi del 28 o del primo marzo. Già verso il terzo compleanno le giovinette sviluppano seni e umori maturi, mentre i bimbi lasciano l’età infantile, rispondendo già duramente agli stimoli della vita. Dopo il quinto, sesto compleanno sono pronti per il lavoro e la famiglia. Muoiono presto, i più non passano i venti compleanni, ventuno, raramente venticinque.
Lasciano il segno, però, anche loro. Perchè dunque cancellare le tracce del loro compleanno, per sempre? Non si potrebbe almeno, far rivivere il “blog che non c’è” ogni volta che la terra incontrerà nei suoi giri il 29 febbraio?
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§§ Senza, carissimo, non ci sono proprio preclusioni, sai :))
Ora scappo.
Poi torno.
Diffusamente :))
§§§§ saluti diffusi e assortiti, a tutti.
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Il blog che non c’è. Provo a seguire la seconda stella a destra verso il mattino, chissà che non butti giù qualcosa pure io.
momi
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Buon we…^^
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baciobacio, zena bella
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ancora non ho scritto nulla, magari è la cosa essenziale per un blog che non c’è….che ne dici zena??? :-)
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…Nuccina, neppure io, ma c’è tanto tempo, vero?
ora neanche riesco a scrivere la lista della spesa :)))
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Qui l’inflenza sta tornando (sgradita ospite).
E da voi?
Saluti calorosi e raffreddati.
(come giochino di parole è orribile, ma tant’è…)
:)
a presto.
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qui la malattia ha lasciato la sua influenza (!) sul modo di trascorrere le giornate, ma lentamente se ne va…
salutoni
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Solo un veloce saluto. :)
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bella questa inesistenza…e poi non ci sarò davvero il 29..sarò lontana, lontana…per ri-nascere in un altro emisfero il giorno dopo (che sarebbe poi il mio compleanno)
baci affettuosi
r.
per le letture poi rimedieremo…
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baci a zena e auguri a rita…smack
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L’idea è molto stuzzicante, anche per me che notoriamente non scrivo neppure sul mio blog. Vedremo…
Intanto, con il tuo permesso, sto pensando di riportare questo post anche da me per diffondere ulteriormente l’iniziativa di Effe.
E tu, cara Zena, non influenzarti di nuovo, per quest’anno hai già dato.
H.
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L’idea è bellissima. Qui in giro stanno fiorendo idee una dietro l’altra che non si riesce a stargli dietro. Cercherò di lasciare anch’io la mia effimera tracia sul blog dell’inesistenza (se ci riesco perché l’inesistenza si annida poi tra le pieghe dell’esistenza e col tempo di questa sempre bisogna fare i conti! )
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Bella questa cosa! la scopro adesso
devo scriverci qualcosa!
Saluti:)
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Grazie, Gelostellato.
C’è ancora una bella manciata di giorni :)
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