Sto pensando ai fili che collegano i pensieri alle parole.
I pensieri vivono nel disordine della fluidità: non hanno stacchi né separazioni, si muovono con l’andamento dei sogni, ad anse lente e tangenti. Onde pigramente mobili. E sovrapposte.
Le parole hanno bisogno di distanza. Le mie, almeno, da sempre cercano la differita.
Per questo ripercorrono spesso la strada del ricordo. Per questo stanno bene nell’attesa.
Ricordo e attesa sono i due modi della distanza temporale. Le due direzioni.
I giorni del silenzio, mi dicevo una volta, hanno l’ovatta intorno: non cose, non persone, non parole. Solo pensieri, invece, a fare fitto, a prestarsi paure rasoterra e brevi respiri di sollievo.
Senza distanze.
C’è solo da accoglierli.
Nell’elogio della pazienza.
marosit ha detto:
… e questo era un filo d'oro, tra pensieri e parole e tra ricordo e attesa. Quanto mi piace questa parola. Attesa.(Ero in attesa del tuo ritorno, qua, come sospesa ad un filo di ricordo bello. Grazie Zena.)
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HannaSchygulla ha detto:
Sono fili forti e resistenti. Si tendono nell'attesa senza spezzarsi. Le parole colmano distanze che i pensieri non conoscono. I pensieri sono ovunque e ti accompagnano da quando ho avuto la fortuna di incontrarti.Un abbracciopatrizia
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Marosit, cara Patrizia, c'è un delizioso senso di leggerezza quando si torna a scrivere. Quasi di riappropriazione di uno spazio e di un tempo sensa giurisdizione altrui.Vi abbraccio e vi saluto.zena
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annaritav ha detto:
Un elogio della pazienza, come scrivi giustamente tu.A volte bisopgna lasciare che i pensieri razzolino sull'aia del cuore e della mente come pigre gallinelle.Salutissimi, Annarita
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Atward ha detto:
Bello "riappropriarsi del tempo e dello spazio senza giurisdizione altrui": speriamo che nessuno ci tolga la libertà della scrittura.Ciao, a prestodado
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colfavoredellenebbie ha detto:
cara Annarita, qui il razzolare è di casa, assieme al rimuginare, al proiettare, al precorrere, al fare prove di vita nel pensiero: quasi pare che le congetture siano una sorta di apprendistato all'esistenza.Ti saluto con affetto, perchè è un piacere re-incontrare…caro Edoardo, anch'io sento così e quando i margini si restringono (vuoi per la scortesia degli eventi, vuoi per le priorità da affrontare) qualcosa manca. E fa soffrire.Un saluto grande.z
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birambai ha detto:
E' così. "Ogni limite ha la sua pazienza". Bentornata.
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isabel49 ha detto:
Bentornata, cara Zena, è un piacere leggere le tue parole vellutate che danzano e fluiscono come petali profumati. I ricordi hanno l'odore nostalgico del passato e molte affabulazioni nascono così.un abbraccio seraleannamaria*
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barchedicarta ha detto:
aspettiamo
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Luciano47 ha detto:
Sono fragili e sottili i fili che legano i pensieri, e si logorano legando parole.
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BibliotecadeBabel ha detto:
Sono fili così familiari – per me – quelli che intrecci in queste righe…Li serro e ti stringo, fino al prossimo nodo.:)
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ladilunaa ha detto:
i pensieri, però, non hanno colla da incollare, lievi si disperdono: un soffio li può cancellarefelicidadLunaa
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elisnelpaese ha detto:
I pensieri spingono, si urtano, coalescono, alla fine condensano in sillabe e le sillabe in parole. Le tue parole, scritte e donate qui.Ci sono state tante persone in tutto questo tempo che ti aspettavano, io passavo di qua e le vedevo, leggevo: le ansie, le apprensioni, il timore che non tornassi ancora in questo luogo-nonluogo a ristorarci con la tua passione per le cose semplici, i racconti del vivere, i ritratti ormai scomparsi di luoghi e persone dei quali si conosceva lo spessore attraverso il cesello della tua scrittura. Ecco, vedi quando i fili non si spezzano, quando l'attesa è realmente testimone dell'affetto e della condivisione, tutto torna a pulsare, e lo spettacolo si gusta meglio in differita, frutto maturo della coscienza consapevole che nulla dimentica e nulla tralascia.Ben trovata Zena.
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colfavoredellenebbie ha detto:
Leggendo i vostri commenti, mi veniva in mente una nota molto bella di Marco Munaro, in cui diceva che " … scrittura – quanto più è in cammino – non può essere che in cammino verso CASA".Quando scrivo qui davvero sento di trovare la strada di casa, perché scrivere in totale gratuità è semplice come respirare o bere un bicchiere d'acqua. E' un gesto sotto traccia.Grazie, dunque. E rinnovo il piacere di questi (re)incontri a§§ Birambai, che mi offre uno spunto bellissimo con la sua 'pazienza del limite': sapessi quante volte mi sento una lumaca che ripercorre la stessa strada sul bordo di una foglia nuova:)… Un abbraccio, grande naturalmente.§§ Isabel, che ha una riserva di gentilezza e di attenzioni sconfinata. Grazie per questo tuo esserci, e sempre in modo così delicato. Grazie davvero e un saluto d'affetto.§§ Barchedicarta.. cara Cristina anche tut sei una presenza importante, in questo luogo. A volte ho la sensazione che basterebbe darsi una voce lungo Po per sentirci, come due vicine di casa. Grazie anche a te, carissima. Torneranno anche le storie, vedrai.§§ Luciano: benvenuto. I fili son tutti delicati: preferisco i più sottili, meglio se invisibili, come le giunture che uniscono i pensieri o i rammendi che si fanno ai ricordi o gli spazi bianchi che costellano i discorsi… grazie per averci lasciato le tue parole.§§ Stefania: carissima, un giorno lasceremo scorrere i nostri gomitoli verso il mare o verso l'isola Boscone, vero? Un abbraccio d'affetto grande.§§ Lunaa: grazie per questo tuo passaggio. I pensieri, certo, non hanno colla, ma sanno essere a loro modo adesivi: tornano dopo aver fatto giri di testa, giri di cuore e ci portano ciclicamente quello che trovano. Per questo ci avvolgono: a sciame :) Un saluto e un arrivederci.§§ Elis, che è andata al cuore delle cose. Sono piena di riconoscenza per chi ha avuto la pazienza di aspettarmi. E' un segno d'amicizia grande.Io sto bene quando scrivo, mi sento a casa: lo dicevo proprio all'inizio di questo commento. A volte penso, però, che forse sarebbe un bene se questi pesci nebbia restassero nel loro cassetto di legno, nel loro acquario silenzioso: forse hanno già vagato anche troppo…Poi, ripenso al mio sogno di una Eufemia felice, di persone che si prestano le storie, e se le scambiano, perchè sono ricchezza di mondi, ricchezza di sguardi, di umori e di voci. Mi convinco che il blog può essere questo, o meglio: io lo vivo così. E torno con umiltà a disporre i miei barattoli di parole sul banco…Un abbraccio.A tutti: un saluto grande.z
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Grizabella1 ha detto:
Rileggerti è un privilegio. Bacione,Sara
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Grizabella, sempre gentile, tu:)
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Gretsch ha detto:
Ti abbraccio e basta.
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colfavoredellenebbie ha detto:
non è poco, Gretsch, non è poco:))
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sgnapisvirgola ha detto:
E' particolarmente bella l'attesa di chi sai che tornerà. Allarga il cuore la gioia per il ritorno. E' particolarmente bella "l'attesa" di chi non vorresti fosse mai andato via. Solo così potrà rimanere per sempre.Un filo silenzioso di grande affetto.S.
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colfavoredellenebbie ha detto:
E' così tutto vero e bello, quello che hai scritto, cara Silvia, da essere quasi doloroso.Un abbraccio.z.
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sistercesy ha detto:
vero….
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Deli ha detto:
:-) si…
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colfavoredellenebbie ha detto:
un saluto sorridente e aggiuntivo, Deli e Cesy…
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nuccina1 ha detto:
quanta verità nelle tue parole, è cois che nasce la poesia, è cosi che si condensa la prosa, un racconto….pensieri che diventano parole dopo una lunga attesa, come foisse la nascita di un bambino.Persino una lettera nasce cosi.A rileggerti mia caraNuccia
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