La notte
Le bambine salirono su per la scaletta, fra passi di formica e salti di cornacchia, un po’ per gioco e un poco per paura, nascosta a conte e cantilene.
Le donne ancora giù, nella stanza di sotto, fra rumori di stoviglie e chiacchiere e pacchi da svolgere, in fretta.
La sera intanto si faceva spessa, come colata giù tutto d’un colpo.
La camera in alto aveva l’odore di bucato e di gomma calda, rimasta sotto il sole, di sandali che sono stati in acqua e di costumi che non hanno perso il sale.
La finestra era aperta sui rami: un quadro chiaro, quasi una lampada di buio.
Mute le bambine, già affacciate a cercare il mare, così nero e lucido, là in fondo, e con la luna sciolta nell’acqua a tremolare, in righe appena mosse.
Non c’era bisogno di parlare. Non c’era bisogno d’accendere la luce. Solo era bello respirare.
Ecco le onde che si mettono a volare, pensava quella piccolina, guardando nel giallo del lampione uno sciame di spruzzi volteggianti, pezzetti di mare alato, scuro e nervoso in aria.
Forse le onde mi vengono a trovare, per fare gli schizzi anche di notte. Porteranno le conchiglie nere…
Il grido della Diana e dell’Ughetta fu un graffio di terrore.
Uno schizzo era entrato attraverso la finestra.
La bambina l’avrebbe toccato volentieri, per trovarlo fresco di luna e d’acqua, ma sentì un fruscio, un soffio molle e peloso sulla spalla destra, vicino vicino all’orecchio. Forse anche all’occhio, che per un attimo restò tutto velato.
Sgradevole come cogliere una prugna, metterla in bocca pensando chissà quanta dolcezza e poi sentirla brusca fino dentro gli occhi.
Vennero le donne con la scopa, per cacciare il pipistrello spaurito.
sistercesy ha detto:
.. solo era bello respirare,grazie, per un attimo ero anch'io a quella finestra
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Atward ha detto:
… le onde che volano e i sogni ci rapiscono: bello tornare a pensare e a ricordare, magari a reinventare. Grazie Zena.Buona nottedado
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cristinabove ha detto:
un racconto che lo puoi respirare.mentre da una finestra"…nel giallo del lampione uno sciame di spruzzi volteggianti, pezzetti di mare alato, scuro e nervoso in aria.Forse le onde mi vengono a trovare, per fare gli schizzi anche di notte. Porteranno le conchiglie nere…e qui la poesia abbraccia le parole, e la bambina stessa, in quel bellissimo finale, in cui la paura assume il sapore agro della delusione.narrazione magistrale.
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HannaSchygulla ha detto:
Volare trasportati dalle onde. E' un sogno ricorrente.C'è magia nel tuo mare ricordato.E qui torno a respirare
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annaritav ha detto:
Un bel modo per non abbandonare ancora del tutto il sapore e i profumi delle vacanze. Grazie, Zena, e a presto.Annarita
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linodigianni ha detto:
ma chi è STephen King, al tuo confronto?Il re del brivido della Bassa, ecco chi sei:-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§cara Cesy, ancora oggi l'esercizio del respiro mi pare una cosa bellissima, esattamente come l'acqua fresca…Un saluto, grande.§§Edoardo, non trovi che sia una delle attività più gratificanti permettersi il lusso di re-inventare? Un saluto da moltiplicare, in casa…§§cara Cristina, il sapore aspro della delusione si verifica ogni volta che ci vien tolto l'incanto o incrinato un sogno… Un saluto d'affetto.
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§cara Hanna, il mare non era esperienza molto frequente, qui da noi.Ci costringevano ad andare nella odiatissima colonia, purché tornassimo a casa con i segni di un benessere che l'abbronzatura truccava…E allora, nella vacanza coatta, il mare perdeva bellezza: era solo nostalgia di casa.Un caro saluto.§§cara Annarita, in effetti avrei una coda di cose da attaccare a questa Viserbeide… Spero di trovare il tempo. Ti saluto con affetto.§§Lino!!!!! come sai prendere in giro tu, varda, nun ci sta nisciuuuno.:))))ciaoooooooooooooo
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isabel49 ha detto:
Le tue parole volteggiano leggiadre, è una delizia leggerle, è una delizia essere con quella bambina. Le atmosfere da te rievocate sono palpabili e vellutate.Bravissima!un abbraccio domenicaleannamaria
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§Grazie, cara Annamaria: troppo buona:)Anche 'quella bambina' ringrazia di cuore.A presto!
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marosit ha detto:
Io vorrei fondare la lega (in senso novecentesco!) "Un pipistrello per amico". Se preferisci: l'associazione "Nessuno tocchi il pipistrello".Da vicino, è bellissimo.Ho dovuto dare la caccia ad uno, puareèt, per riaccompagnarlo fuori dal territorio di caccia della gatta domestica.(mi sa che non la vuoi, la tessera, della mia "lega"… :-)
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Deli ha detto:
Il re del brivido della Bassa!!!! ;-) ;-) ;-) ;-) proprio vero :-)
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cicabu ha detto:
Tutto è poesia nel tuo racconto..anche l'entrata del povero pipistrello disorientato…Ciao carissina Zena…lo sai quanto amo leggerti…^^
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barchedicarta ha detto:
i tuoi racconti di mare mettono a posto il cuore pronto per la nebbiaciao zenaun abbraccio
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§cara marosit, circa i pipistrelli…sono per l'adesione a distanza, moltissima distanza, possiblmente, anche se qualcuno qui nei paraggi vorrebbe allestire una casetta per ospitarne alcuni, perché pare che un pipistrello faccia merenda con 2.000 zanzare a botta…C'è da ripensarci, in effetti…:)§§Deli!!! una cara persona cara come te in combutta con linodig…. proprio non me l'aspettavo:))))))))) Se non l'hai ancora fatto, leggi i suoi racconti d'estate (In villa nel cartone): sono molto belli. Abbraccio.§§e io ne sono felice, carissima Cicabu. Grazie, di cuore:)§§Barche: la nebbia è già arrivata da queste parti,confusa con il cielo.Io ne sento l'odore, la mattina. Un saluto grande assai:)
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dirtyinbirdland ha detto:
Zena carissima,ho avuto una notte piena piena di sogni. Poi stamane sono venuta qui, a trovarti. Nel mio sogno un uomo mi teneva alle spalle, un'aggressione nella notte mentre chiudevo i cancelli che separano dalla città la mia casetta. Così leggendoti ho avuto nostalgia dei sogni che odorano di mare, e ho ripensato a mia madre che mi diceva che i pipistrelli si impigliano ai capelli. Al mare, da bambina, quando la sera circolavo per il viale accanto al mare, d'estate, tenevo sempre al riparo testa e chioma. E poi ancora, sempre mia madre, che da ragazza (era il 142 – 45), sulle scale di una chiesa, aveva raccolto dentro un fazzoletto quello che le sembrava un uccellino. Per poi scoprire, con sgomento, dal raccapriccio altrui, che si trattava di un nero pipistrello. Un insegnante, a scuola, collega di Riccardo, li ha studiati per anni. E poi chissà, magari c'è dentro Batman in ciascun nero pipistrello. Seduzione delle ali nella notte.Un bacio e grazie, leggerti e come bere a una fontana, in piazzetta, in paese, quando ti fermi per il caldo e devi ritrovare l'equilibrio di piedi e cuore.nerina
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Nerina, la paura ha sempre bisogno di una forma o di uno stampo in cui raggrumarsi: il pipistrello è stato questo nella mia infanzia.Elia Malagò, nel suo ultimo volume di poesie – Incauta solitudine – dedica proprio al murcielago (voce che in lingua spagnola dà nome al pipistrello)due testi bellissimi…Un abbraccio capace di stornare sogni cattivi.z.
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vera.stazioncina ha detto:
sai sempre dare con le parole tocchi di pennellate magistrali: mare nero e lucido :-)
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linodigianni ha detto:
(pvt-reply )
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§
Carissima Vera, grazie. Piace pensare che passi di qui.§§Ricevuto, Lino: ti ringrazio tanto.
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