Ci sono parole che accompagno, su cui mi piace ragionare in termini di linguaggio o struttura.
E ci sono parole che mi accompagnano: le lascio percolare dentro la mia vita, perché si insinuino piano piano e mi aiutino a dare direzione ad intuizioni monche, risvegliate dal loro messaggio.
E’ quello che mi sta accadendo con il più recente libro di don Luisito Bianchi, Quando si pensa con i piedi e un cane ti taglia la strada. Un libro-testamento spirituale che attraversa, in forma di diario, la straordinaria esperienza umana e pastorale di un uomoprete che ha scelto anche la Resistenza disarmata, la fabbrica, lo studio, l’ospedale come accoglienza e testimonianza della Parola e della sua lezione.
Leggere questo libro è come stare sui passi di una camminata pensosa dentro un’intera esistenza. Qui da noi, i grandi vecchi sono soliti raccontare a tavola, non nel salotto buono, oppure per strada, nelle passeggiate, quando i più piccoli si affiancano: i ricordi barattati con un po’ di compagnia, le soste per prendere fiato e saluti.
Don Luisito, “formichino” in tuta e scarpe Reebok, ci parla camminando fra campi e cavedagne (dove fa prova di omelia al mais e agli uccelli) e, insieme, dentro le date e i nodi della sua vita, con l’attenzione rivolta ad ogni incontro, perché l’incontro -dice Martin Buber- ci cambia e ci definisce.
Per questo anche un cane che taglia la strada, così festosamente disposto ad affezionarsi pure a stomaco pieno, può essere l’occasione per definire ulteriormente l’idea guida che informa e dà unità al viaggio, magari fissandola in un nome.
Doreàn chiama don Luisito il cane ricevuto in dono dall’incontro e donato ad una comunità, e doreàn dà nome all’esistenza e al ministero di don Luisito, saldando in una sola sostanza il suo essere uomo e il suo essere prete.
Doreàn significa gratuitamente, in gratuità.
Parola bellissima, questo avverbio greco, modalizzatore potente.
Gratuitamente cambia il verso e il senso di cose e azioni trasformandole in dono, esenta i rapporti da qualsiasi trattativa materiale o monetizzazione, costruisce la gioia e la responsabilità del dare e del ricevere, rende bifronte (e quindi reciprocamente sostenibile) la gratitudine.
Gratuità è fondamento della Chiesa, secondo don Luisito, fondamento da lui vissuto in prima persona, respingendo con fermezza l’istituto per il sostentamento del clero, entrato in vigore il 25 gennaio 1987.
La vita di don Luisito è infatti testimonianza di congruenza, della capacità di far vivere in armonia, a porte spalancate, tutti i livelli dell’io: il pensare, il sentire, il credere, il fare, il dire…
Ma a don Luisito non basta la sua congruenza personale, non basta l’esercizio di un carisma individuale: la gratuità richiede condivisione e coralità, una ecclesia che torni ad imparare la mulierum gratuitatem, il modo, tutto al femminile, di dare vita senza prezzo e senza ricompensa.
Mai ho sentito così vicine le parole di Gandhi: “Devi essere il cambiamento che desideri vedere nel mondo“.
Doreàn
25 sabato Set 2010
Posted effetti di lettura
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marosit ha detto:
Grazie, Zena.(…e siamo sempre lì, alla radice dell'amare.)
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barchedicarta ha detto:
grazie anche da parte mia Zenaun abbraccio
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Ventisqueras ha detto:
parole che trasformano la nebbia in scintillanti goccioline a gratificare questa mia piena nottegrazie
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OraSesta ha detto:
Doreàn[..] Ci sono parole che accompagno, su cui mi piace ragionare in termini di linguaggio o struttura.E ci sono parole che mi accompagnano: le lascio percolare dentro la mia vita, perché si insinuino piano piano e mi aiutino a dare direzione ad intuiz [..]
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colfavoredellenebbie ha detto:
A voi tutte grazie e un saluto grande.Ogni pensiero che possa giungere a don Luisito è cosa buona.
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LuMa63 ha detto:
Bello!
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marosit ha detto:
E' cosa buona da dire anche il grazie da parte di don Luisito per il tuo "accompagnamento".Domani gli tolgono il "gesso" e inizia la riabilitazione del braccio. Liberazione :) …e quanta resistenza…
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Deli ha detto:
bellissimo scritto, bellissima testimonianza :-)
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AnnaSetari ha detto:
Confesso di non avere esperienza vera della gratuità. Dello scambio sì. Quando si dà è sempre per ricevere: quanto meno il piacere stesso di dare. Spesso però qualcosa di più. Anche il famoso amore materno, nei rari casi in cui è "puro" e non possessivo ecc., è fatto di gratificazione: lo sguardo di risposta, la soddisfazione di un pianto placato, il semplice respiro di un bambino che dorme o il pensiero di lui che c'è, che corre ai suoi giochi o persino che si allontana nella sua vita. E anche il pensiero di esserci per lui.Se poi per gratuità si intende essenzialmente lo scambio non venale, il non agire sempre entro una stretta logica del "do ut des", il non ricercare favori e ringraziamenti come "dovuta" ricompensa, allora va bene, ne ho conosciuto anch'io qualche esempio.
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Grizabella1 ha detto:
Un abbraccio al volo
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sistercesy ha detto:
il dare con il cuore non pesa,grazie
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ermione64 ha detto:
Ciao col hai sempre una bellissima anima e grandi cose da raccontare.
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sicuterat ha detto:
" […]mulierum gratuitatem, il modo, tutto al femminile, di dare vita senza prezzo e senza ricompensa." Perché, un uomo, maschio, non è in grado di farlo?
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sicuterat ha detto:
gli uomini (maschi) non potranno partorire -nonostante la fantasia cinematografica, ma anche qualche dotta ricerca in merito- però anche loro conoscono la gratuità, l'offrirsi senza voler essere ricompensati, il donare per il piacere di donare… non credo che si sia differenza di genere in questo. Nonostante esempi reprobi, indecenti ed indegni (immagino si capisca a chi alludo), credo aleggi uno stereotipo non appropriato della figura maschile.
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colfavoredellenebbie ha detto:
Certo, caro Franz: la frase non intendeva essere 'sessista'.Riproponeva una riflessione di don Luisito…Quel 'tutta al femminile' è mio e, davvero, può mal suonare e non rendere giustizia…:)
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cristinabove ha detto:
un abbraccio di condivisione e uno per dirti che ci sono.cri
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HannaSchygulla ha detto:
Grazie per quest'esperienza condivisa.:-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
Sto pensando una cosa e l'appoggio qui, mentre ringrazio e saluto tutti e ciascuno.Le parole 'incontro' e 'congruenza' nascono proprio dal blog: me le hanno regalate, nell'ordine, Deli e Letizia.
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zaritmac ha detto:
"Gratuitamente cambia il verso e il senso di cose e azioni trasformandole in dono, esenta i rapporti da qualsiasi trattativa materiale o monetizzazione, costruisce la gioia e la responsabilità del dare e del ricevere, rende bifronte (e quindi reciprocamente sostenibile) la gratitudine." è meraviglioso, quanto vicino al quasi impossibile.
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cristinabove ha detto:
Per me uno dei libri più belli della lettertura italiana è "La messa dell'uomo disarmato".Mi chiedo solo come mai non se ne parli abbastanza..ma forse lo so, il perché: ai nani impuniti e alla loro cricche darebbe molto fastidio.Ma è ovvio che tutto quello che viene da Luisito Bianchi non può che essere di alto valore.ciao
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colfavoredellenebbie ha detto:
Carissimi, riprendo dall'inizio.Basta spostarsi qualche giorni per spaesarsi piacevolmente un poi i ritorni si riprendono, con gli interessi, il tempo impiegato altrove.Le inadempienze ormai vanno a braccetto, in comitiva.§§saluto marosit, dunque, che va alla 'radice' delle cose.§§saluto barche di carta, di foglia rossa e autunnale. bellissima immagine.§§ringrazio Ventisqueras per il suo tocco gentile: andrò a leggerla, con piacere, appena mi sarà possibile.§§ringrazio OraSesta per l'ospitalità in uno dei luoghi che mi sono più cari.§§ringrazio LuMa63, per il suo passaggio così gradito.§§E ringrazio, per voce seconda, Don Luisito, con auguri che vorrei fossero moltiplicati dall'eco.§§mando un abbraccio a Deli, amica sollecita e cara: sempre.§§ad AnnaArden vorrei dire una cosa: credo che la 'gratuità' sia pratica cui ci si accosta per approssimazione. Penso sia un orientamento, una direzione che fa i conti con la vita di ciascuno, con una situazione di partenza individuale: forse abita anche dentro gesti piccolissimi che invertono la rotta dell'interesse, del dare prezzo ad ogni cosa…§§saluto con affetto Grizabella, bentornata:)§§saluto e ringrazio Cesy:)§§ritrovo con grande piacere Ermione! grazie: è bello sapere che arrivi qui:) Un saluto grande.
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colfavoredellenebbie ha detto:
§§Ringrazio Franz, che ha poggiato qui il suo punto di vista.§§Ringrazio Cristina, per il suo duplice passaggio: anch'io sono convinta che La messa dell'uomo disarmato sia un libro grandissimo. Grandissimo.(Un saluto d'affetto)§§Saluto Hanna, con cui è sempre bello condividere:)§§E dico a Zaritmac quello che ho scritto per Arden: a volte bastano sassi-briciola per dare una direzione, un verso, una strada…quindi…(Un saluto d'affetto)
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