Qui come altrove, c’è la donna addestrata all’arte del tacere. La compiacenza succhiata con il latte, in stanze silenziose ed obbedienti. Dinieghi e desideri quasi neve al sole, il ‘sì’ unica chiave per gli affetti: carezza del padre, poi sguardo bonario del marito.
Quando la rabbia affiora prepotente, per gelare in gola, la donna va in giardino a prendersi cura del  marasco: ne strappa le secchezze, controlla la gromma di corteccia e caccia le formiche.
Per essere sicura che possano arrivare, i frutti, a tarda primavera: quelle ciliegie amare e brusche, come le parole taciute in tanti anni.
Un raccolto di vita al gusto di marasca.
Intanto aspetta che l’albero si trasformi in scala.
Per salirci, sola e furibonda, imitando  il rampante delle storie.
E far volare il suo ‘no’ come un rondone, così forte da rompere i timpani alla luna.