Qui come altrove, c’è la vecchia che tira i sassolini, la notte, sul coperchio del pozzo.
Acquattata dietro la finestra, lancia i fastidi di tutta la giornata: il buongiorno ignorato dal vicino, i fiori strappati dai bambini, le stanze così vuote che anche la polvere fa quasi compagnia.
Saltano e suonano a pioggia, i sassolini, saltano e suonano correndo sul metallo.
A piccoli rimbalzi, secchi e petulanti.
Le luci si accendono nel buio, aste d’arancio tutte dritte in piedi, fra gli scuri lenti a spalancarsi.
Gli sguardi si sbiecano a cercare l’ombra cattiva di un passante, la coda di un lenzuolo evanescente, fra bisbigli stizziti e subito zittiti.
La vecchia ride silenziosa e guarda la notte risvegliata: accende la sua luce fra le imposte, per stare nel cerchio della vita. Domani avrà di che parlare con le donne, in corte.
Qui come altrove 17
23 venerdì Set 2011
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