Qui come altrove c’è l’uomo che di notte ascolta e ascolta i passi. Li riconosce come un vizio suo.
I primi sono soli e strascicati, sotto l’arco di aquile già stanche: al mattino troverà una bava di lumaca, sull’umido di pietre e marciapiedi.
A volte li sente rimbombare, sfacciati nella loro sicurezza: passi di tacco, premuti di tallone, che crepano il silenzio, quasi lo scoppio di un lampione che non c’è.
Quando la notte si è fatta più matura, attende il tocco di quei passi che, alla stessa ora, picchiettano l’asfalto: sono di punta lieve ed anche un poco incerta, sanno di fumo e di disperazione.
L’uomo non guarda alla finestra, ma un giorno scenderà per risuolarli di sua mano: i passi non possono trascorrere senza lasciare un segno.
Basta un abbraccio, forse, o il regalo di una nevicata da cucire con il filo nero, punto dopo punto.
gelsobianco ha detto:
sono intontita dalle tue parole, dalla tua poesia, da quello che comunichi, Zena.
sono intontita dalla meraviglia.
ritorno presto da te per rileggere tutto… con più tempo.
un abbraccio (me lo permetti?)
gelsobianco
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colfavoredellenebbie ha detto:
cara gelsobianco, arrivo solo ora a risponderti, e, più sotto, lo farò con molta gratitudine:)
E’ stato un periodo intenso, qui da noi: una cinque giorni dedicata al Po, visto da tante angolazioni diverse. Si è lavorato molto e si è fatto un gran bottino di esperienze. Ecco perchè sono stata latitante.
Un abbraccio anche da parte mia:)
zena
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poetella ha detto:
chiunque ascolta Zena non può che tornare e tornare e tornare da lei…
E’ una trappola!
Non se ne esce…
Zena!
Sei un incantesimo!
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colfavoredellenebbie ha detto:
Amo tanto i ritorni, Poetella:)
Adesso mi ritaglierò un po’ di tempo per il blog: ho moltissime letture in arretrato, e passaggi, e saluti… recupererò;))
z
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germogliare ha detto:
tu cuci le parole con il filo d’oro.
un sorriso
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cucire per me, Germogliare, è un verbo magico: contiene interamente la mia infanzia. Sortilegi di filo e stoffa:)
ti ringrazio, con affetto.
z.
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katherine ha detto:
E’ un uomo con tanti pensieri, un uomo che non dorme. E’ inquieto, e averte la stessa inquietudine in quei passi. Vorrebbe consolare, abbracciare, ricevere lo stesso conforto da chi condivide la sua inquietudine e, forse, un giorno, quell’abbraccio arriverà.
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colfavoredellenebbie ha detto:
cara Katherine, sì, ci sono solitudini consolate almeno dai suoni che provengono dall’esterno, suoni-passi in cui si cerca una consonanza…
grazie di cuore per queste tue parole.
z.
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Pattinando ha detto:
Piace ascoltare il rumore di questi passi, accompagnano la mente e il cuore. Baciotto*
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colfavoredellenebbie ha detto:
Caro Pattinando, ormai riconosciamo con maggiore facilità il rumore di un’automobile: i passi si confondono, nelle grandi città. Il paese li rende ancora individuabili, come una compagnia.
Un saluto d’affetto.
z.
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cristina bove ha detto:
i passi non possono trascorrere senza lasciare un segno
infatti
è così che si insinuano memorizzando strada e notte
inizi che parevano insicuri e poi improvvisamente farsi attenti
al passaggio di piedi
da risuolare con parole e fili
adattarli alla neve.
la tua anima scrive
ti abbraccio
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colfavoredellenebbie ha detto:
cara Cristina, eccomi qui, dopo un po’, a rileggere il tuo commento e a commuovermi per il modo in cui sai andare al cuore delle cose. E al mio.
un abbraccio
zena
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robertomeister ha detto:
Nella loro stessa evidenza, nell’usura dei tacchi, si nasconde il carattere estremo di quei passi.
Buongiorno Zena
Roberto
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colfavoredellenebbie ha detto:
Roberto, è sempre un piacere trovarti qui: credo anch’io che i passi parlino per noi, con un’evidenza incancellabile.
Un saluto sorridente.
z.
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poetella ha detto:
comunicazione di servizio…
spedito quello che sai…mi hanno detto che ci vorranno un paio di giorni…
…aspetto notizie da te…
bacio grato…
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Poetella, la gratitudine è anche mia.
buona notte buona, amica gentile.
z
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memoriedalpo ha detto:
questa mi fa pensare a Pavese
bella
a presto cara donna :)
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colfavoredellenebbie ha detto:
cara Cri, ci sono sempre uomini e donne sole, proprio come Pavese ci racconta.
Pavese è il primo autore che ho letto interamente, parola per parola, partendo da Paesi tuoi. Un grande grande amore.
ciaoooo
z
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gelsobianco ha detto:
una delle mie prime “poesie”, scritta quando ero ancora una bimba-ragazzina, iniziava con questi “versi”:
-ho sentito passi
-giù nel cortle
-nella notte
e proseguiva con i diversi suoni che si udivano ed altre considerazioni…
io ero affascinata dalle storie diverse che mi inventavo su chi aveva quel determinato passo e chi un altro completamente differente.
mi è tornato alla mente tutto questo leggendo il tuo scritto che è decisamente Poesia.
anche l’uomo ascolta e ascolta passi di notte.
i passi narrano una loro storia toccando la terra.
i passi s’insinuano talmente forti in lui che “Li riconosce come un vizio suo.”
dirti che sei brava anche solo per questa tua frase è ben poco.
ci sono passi soli e trascinati (“al mattino una bava di lumaca”), passi sicuri (“che crepano il silenzio”).
poi ci sono quei passi che lui attende quando la notte si fa più tarda, passi che “sanno di fumo e di disperazione.”
l’uomo sa che un giorno scenderà e farà scivolare la sua inquietudine in quella che avverte nei passi con un abbraccio o con un regalo fatto di neve che possa lavare tutto.
lui adopererà tanti fili neri per rendere forti le scape e non solo quelle…
a chiusa di questo tuo post è splendida, Zena.
tu sai tessere tutto con i fili preziosi del tuo sentire.
io rimango sempre più incantata.
un abbraccio, Zena.
gelsobianco
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colfavoredellenebbie ha detto:
Io sono sempre affascinata dai commenti che vengono appoggiati qui: ognuno regala un senso aggiuntivo, un altro punto di vista, a dimostrazione che anche le parole sanno camminare e lasciare impronte, sempre diverse, sempre individuali.
Cara gelsobianco, grazie per questo passaggio che accosta un segmento della tua infanzia alla tua capacità di leggere e dare valore.
I passi che sanno di fumo e di disperazione sono passi in bilico, prossimi (o destinati) a svanire… Forse è questa paura a decidere chi li ascolta e li riconosce ad un abbraccio. Tu hai pensato alla neve che purifica ed è una bellissima donazione di senso. Te ne ringrazio, con un abbraccio.
z.
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gelsobianco ha detto:
le scarpe…
chiedo scusa
gb
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verastazioncina ha detto:
…e a punti piccoli :-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
Sì. Vera, proprio così: piccoli punti regolari, come le orme di un gatto sulla neve fresca:)
un saluto carissimo.
z
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robertomeister ha detto:
Passo, leggo e lascio un saluto per te…
Roberto
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colfavoredellenebbie ha detto:
i gesti di gentilezza lasciano orme, appunto, come sulla neve:)
z
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francesco ha detto:
Qui come altrove c’è l’uomo (o la donna) che di giorno o di sera o di notte ascolta i tuoi passi qui, sulla rete. Perché le tue parole lasciano la loro impronta qui, sulla rete. Le riconosce a una a una, come un incantesimo. Le storie lasciano l’argento della bava di una lumaca illuminata dal raggio della luna, sull’umido di pietre e marciapiedi. E lasciano anche il segno dorato di un dono fatto con il cuore
Qui come altrove i passaggi non possono trascorrere senza lasciare un segno. E se a volte non c’è, c’è comunque l’abbraccio, e il regalo di una condivisione cucita con filo sottile, punto dopo punto.
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colfavoredellenebbie ha detto:
Franz, amico mio, anzi nostro, se volevi commuovermi ci sei riuscito alla grande.
Anche le parole sono passi: quelli che ci hanno accompagnato in questi anni di blog hanno sicuramente fatto il giro del mondo. E io sono pronta a doppiarlo, questo giro, in vostra compagnia.
Grazie!
un’abbracciatona ad uso familiare.
zena
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mitedora ha detto:
Ascoltare è già di per sé, atto di grazia. Riconoscere, è riappropriarsi. I passi diversi, come anime diverse. Qui, c’è lentezza, meditazione, scoperta. C’è il divenire, cara Zena. Raccontato a noi come ogni cosa tu sai raccontare. Con originalità, e, tenerezza. Punto dopo punto. Come i doni delle nevicate. Fioco dopo fiocco. Ti abbraccio, con filo dor_ato.
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Mitedora, credo di condividere con te l’amore per lo sguardo ‘lento’, quello che si attarda sulle cose. Anche per questo mi è tanto cara la tua scrittura.
un saluto d’affetto
zena
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graziagardenia ha detto:
come stai, zena?
abbraccio
grazia
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colfavoredellenebbie ha detto:
carissima, sto un po’ stanca: molto provata dal caldo passato e ora messa alla prova da questi cambiamenti repentini. Si sta, comunque, e con la voglia di fare.
E tu?
Ti abbraccio con tanto affetto.
zena
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maat ha detto:
nel passo il ritorno dell’eco, dici vizio, e si suppone una caparbietà di percorso…
l’uomo procede risuolando i propri piedi, e la tua scrittura ha guizzi immaginifici, magrittiani.
maat
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colfavoredellenebbie ha detto:
Sì, Maat, certo caparbietà di percorso ed anche analogia del fare.
Si attende ciò che si riconosce, ciò che parla una lingua condivisa.
Grazie per questo passaggio. A presto!
z
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colfavoredellenebbie ha detto:
A Sermide parte stasera la cinque giorni dedicata a VIVERE IL PO.
Fervono i preparativi: perdonate la mia assenza, le cose da fare sono tante:)
Tornerò presto.
A tutti un grazie, intanto, e un saluto grande.
zena
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annamaria49 ha detto:
La tua prosa è musica dolce e inebriante, leggerti vuol dire farsi cullare dalle tue parole vellutate. Una malia sono quei rumori. Bravissima!
Complimenti per la manifestazione culturale.
un bacio
annamaria
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colfavoredellenebbie ha detto:
Cara Annamaria, sono stati giorni belli, davvero, grazie alla generosità degli amici.
grazie: la tua gentilezza è sempre preziosa. A presto!
Un saluto d’affetto.
zena
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graziagardenia ha detto:
ti aspetto . . .
g*
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colfavoredellenebbie ha detto:
:)
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momi0212 ha detto:
Risuolare i passi, è qualcosa che non avevo mai considerato potere fare. Un abbraccio a voi.
m.
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colfavoredellenebbie ha detto:
Momi, come al solito, ho perso numeri di telefono e tutto quanto…
Ho notizie ‘formaggiose’: mettiti in contatto, se vuoi, nei prossimi giorni.
Un abbraccio
z
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linodigianni ha detto:
un abbraccio, Zena
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colfavoredellenebbie ha detto:
anche a te, Lino.
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graziagardenia ha detto:
baciobacio
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colfavoredellenebbie ha detto:
mi mancavano i tuoi passaggi:)
grazie, con ricambio.
z
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robertomeister ha detto:
Come dice Poetella: ogni tanto bisogna tornare… eccomi qua a sfogliare qualcosa.
Una buona serata Zena
Roberto
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colfavoredellenebbie ha detto:
Buona notte, Roberto, a te e a chi passa di qui…
Ora spengo la luce.
:)
z
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lillopercaso ha detto:
Quanto ho passato a farmi addormentare dai passi! Soprattutto quand’ero dai bisnonni. Al ricordo dei passi se ne associa un altro: le strisce di luce dei fanali delle poche auto di passaggio, che si proiettavano sul soffitto e poi si spezzavano sulle pareti, attraverso le imposte socchiuse…
E poi ricordo Venezia, la Città dei Passi: quello sarebbe un bell’Altrove per questo uomo.
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lillopercaso ha detto:
Riesci persino a farmi piacere la campagna!
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lillopercaso ha detto:
OOPPPSS..!!!!!…
Errore…questo commento era per GRIGIO SU GRIGIO :/
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colfavoredellenebbie ha detto:
Lillo, vienimi a trovare, un giorno o l’altro.
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