Qui come altrove c’è una donna che abita il suo sogno.
L’ha trovato una mattina di traffico e di fretta: il sogno se ne stava addormentato nel riflesso (dolce con il sole) di un vetro colmo di promesse. Non poteva lasciarselo svanire, allora l’ha rincorso su per una strada, con l’urgenza che hanno i desideri: una strada che sale a cavatappo, piumosa di carpini, frassini e castagni.
Forse per pudore, il sogno si lasciò sorprendere nel velo della pioggia, coi colori zittiti, quasi un po’ dimessi, per non esagerare. Una betulla a fare da cortina.
La donna lo riconobbe, con la certezza di chi ha messo a cova una maternità d’amore. Il sogno si arrese a tanta dedizione, come domato dalla sua pazienza. Rispose con la dolcezza che fa rosei i muri e fresca l’aria, intorno. Un grazie in forma di mirtillo.
(dedicato ad E.)