I terrazzi fra muri non danno per scontati i prestiti di sole.
Si accendono anche di cieli incerti, belli di attesa, ma, quando la luce arriva e si apre come una pesca, allora è festa. I terrazzi fra muri la fermano, la stampano sulle pietre e ne accudiscono il tepore.
Torni pure il grigio, torni pure il freddo: la luce in conserva sarà cristallo, nel tempo.
I terrazzi fra muri si affezionano alle cose.
Tengono i segni, per tanto tempo: macchia d’umido o zampine di cyssus, non importa.
Lo sa l’edera, che ha radici nell’aria e tenta, sarmentosa, un’improbabile fuga.
I terrazzi fra muri abbracciano la pigrizia di certi risvegli d’estate, la domenica, quando il tempo fa come il lumino: resta lì, impaludato nella cera sciolta, a girare su se stesso.
I terrazzi fra muri accolgono colazioni e passaggi: pensieri spalmati col burro, sul pane, risatine quiete e assaggi d’uva fragola e melagrana.
I terrazzi fra muri s’incantano delle voci e dei ricordi: li nascondono fra le fessure.
Chi parte si accorge che dovrà tornare, per riprenderseli.
Non sta bene lasciare parole e memorie in giro, come corallini scappati dal filo.
Amanda ha detto:
No i ricordi tra i muri tocca andare a ripigliarseli
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colfavoredellenebbie ha detto:
Per questo ti invito formalmente sul mio terrazzo! Così torni a riprenderli:)
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Amanda ha detto:
😘
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atward51 ha detto:
C’è sempre una meravigliosa sospensione lirica nei tuoi racconti, in queste cronache che si fanno poesia.
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colfavoredellenebbie ha detto:
viviamo di sospensioni, vero Edoardo?
un saluto grande e caro!
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newwhitebear ha detto:
il terrazzo fra i muri… quanti segreti conserva.
Belli questi pensieri in libertà
Un abbraccio
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colfavoredellenebbie ha detto:
Grazie!
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newwhitebear ha detto:
felice nuova settimana
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colfavoredellenebbie ha detto:
contraccambio l’abbraccio:)
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nuzzomonello ha detto:
Io sono un muro incantato fra voci e ricordi. E sono colui che parte, che lascia il piccolo( il colle, la siepe), per cercare l’altrove e l’in- finito. Ma sa che dovrà tornare a riprenderseli (Non sta bene, dice Zena). Deve riprenderli per portarseli con sé, quelle voci, quei ricordi, quel finito, segno e sostanza di quell’in-finito che è la nostra vita. Il nostro filo ricco di coralli. Ti abbraccioooo
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colfavoredellenebbie ha detto:
Anch’io ti abbraccio, Corrada cara e spero che il mio terrazzo possa ascoltare la tua voce e i tuoi ricordi.
z
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