Qui come altrove c’è la madre che porta la bambina su rotelle che tolgono fatica.
La bambina ha gambe piccole e sottili, come aspettassero di essere gonfiate da un qualche sortilegio di speranza.
La madre ascolta la figlia, che le dice qualcosa nell’orecchio.
Sorride e si siede sul bordo della fontana quasi vera, che non ha cielo ma una volta di vetro, contro l’alto. A terra, marmi tirati a specchio e piante asfittiche di chiuso. Camici bianchi a togliere ogni dubbio.
E’ dalla borsa che esce la magia: un astuccio di acqua saponata.
Fioriscono le bolle tutt’intorno, fresche e leggere come una ventata. Alcune, vagabonde, cercano spalle per planare quiete.
C’è chi sente nello scoppio lieve una nota che sa di poesia.
Qui come altrove 43.
12 venerdì Giu 2015
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