Il grado di costipazione della vita a regime di una prof, dopo il limbo dell’orario provvisorio, nella sequenza a raffica di riunioni assortite, è indicizzabile attraverso diversi sistemi di misurazione, tutti di comprovata attendibilità:
– il numero delle uscite degli allievi, sopportato col sorriso, prima di sbottare nella frase (pronunciata con voce querula)…. “ehm, veramente io starei spiegando…” (il nervosismo sale);
– la crescita esponenziale dei pacchi di verifiche che giacciono sul tavolo, pallide nella loro assenza di segni distintivi, crescita direttamente proporzionale alla lievitazione dei sensi di colpa e alla richiesta delle creature: “prof, ha corretto i compiti?” (la prostrazione incalza) ;
– la mole di camicie da stirare: languono con quelle loro pieghette malefiche che ogni giorno affondano un po’ di più, un po’ di più, eterne, ormai, già votate a futura indifferenza verso le mosse surriscaldate del ferro a vapore (è il trionfo dell’accidia).
Altri indizi disseminati per casa (quelli che fanno temere visite investigative dei rami donneschi – anche cadetti- dell’albero genealogico) sono indicativi, eppure non valgono quanto la prova delle prove: la progressiva incombente riduzione dello spazio abitativo del mezzo di trasporto.
L’auto di un’insegnante si riconosce subito: ha la polvere raccattata in tutti i parcheggi di fortuna passati in doviziosa rassegna quando si è in ritardo e il suono della seconda campana arriva come una ferita non rimarginabile…
Allora appoggeresti l’auto ad un albero, in piedi sulle due ruote posteriori, la camufferesti da grosso scarafaggio, per lasciarla a zampette all’aria davanti al chiosco, tutto pur di non dover subire lo sguardo di riprovazione della bidella di turno. (C’è chi inventa malori irreversibili pur di elemosinare un po’ di comprensione…)
L’auto di un’insegnante si riconosce subito perchè fa di tutto, all’esterno, per non essere riconosciuta; in genere ha un colore tristanzuolo per non destare l’attenzione. Vuole essere dimenticata, soprattutto dagli allievi, in particolare da quelli che mostrano una smodata, quanto immotivata, attrazione per le incisioni rupestri.
L’auto di un’insegnante si riconosce subito soprattutto dall’interno: i sedili di secondo livello sono invasi da un’orgia di libri, quaderni, penne, sportine di panni da portare in lavanderia, pacchetti di sale per il grande gelo (lasciati lì dall’anno scolastico precedente), fogliettini, un tempo volanti, ora appiccicati in pianta stabile alla tappezzeria e forse avviati ad un destino di fossilizzazione, avvisi stropicciati, dépliants, elenchi di riserva, resti alimentari di fugaci colazioni, rossetti ossificati e ossidati per restauri di fortuna, (qualche auto di colleghe festaiole ha pure l’ arbre magique con decori natalizi, tanto da settembre a dicembre il passo è breve)… Ma ad operare una vera minacciosa colonizzazione dell’abitacolo sono le carpette, portate a casa in un attimo di zelo/orgoglio didattico e poi lasciate lì, a vendicarsi, durante la notte… Una volta sole, si moltiplicano, come i pani e i pesci, si gonfiano, complice l’umidità, e spostano lentamente i sedili in avanti in avanti…facendo leva su metallici e scattosi anelli… Invadono, rosicchiano, incombono …
E così, oggi, alle sedici e trenta, salendo sull’auto di una giovane collega, ormai anch’essa in ostaggio di fogli volanti e carpette avanzanti, mi sono trovata praticamente incollata al parabrezza: naso camuso al vetro, spazio vitale ridotto a zero.
È solo ottobre. E noi già lì, come olive schiacciate contro il vasetto.
:)
Lam ha detto:
:-) mi riconosco, mi riconosco :-)
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Lam ha detto:
p.s.in più, poichè io ho a che far coi più piccoli, includerei nel ritratto anche gli adorabili stampini delle mani dei bambini…sulle giacche, sulle camicie, ovunque :-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
sìsì, così è… ciao, carissima Lam :)
buona notte buona…
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alp ha detto:
ah. voi insegnanti, sempre a lamentarvi..mica come noi, che stiamo in miniera,c’avessimo le carpette..noi,eh:-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
lei, maqroll, non mi confonda carpe e carpette, scorie e scarpette…
lei, dei c.t….
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astrogigi ha detto:
Io una cosetta l’ho “sgraffignata” a mia moglie, insegnante allineata alla descrizione di cui sopra…il bigino dei giudizi. Troppo interessante scorrere quelle paginette dal sapor Bignami di una volta, in cui esperti espertissimi presentano in modo elegante le famose lapidarie espressioni…é bravino, ma può fare di più……educato ma un pò chiacchierone…….si impegna, ma resta un pò disordinato….e via dicendo…..Adesso devo solo attendere l’avvicinarsi della fine del primo quadrimestre per assistere ad un crescendo di disperate ricerche del libretto liberatore…..per mercanteggiare alla fine un sorriso ormai sempre più raro con la consegna dell’agognato trofeo estratto dalle più recondite profondità di un cassettino nel cruscotto……..Un saluto comprensivo da un marito di insegnante…..
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diamonds ha detto:
le professoresse un po incasinate e appassionate come te di solito avevano la mia devozione(mi innamoravo sempre un po);le altre di solito,tra riff e raff,le mandavo in biblioteca con la coscienza sporca,o in qualche tomba etrusca a riconsiderare la propria vita
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toporififi ha detto:
Cosa sono le carpette, non lascerete mica dei pesci in macchina?
Un uomo disordinato ha molte anime, una di queste è certamente l’auto di un’insegnante e la posteggia nella sua macchina.
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LaSirenetta ha detto:
:-)
splash!
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junco ha detto:
Ieri, all’uscita, nella gran confusione, scorgo un ragazzo seduto sulla mia moto (gialla, visibilissima) posteggiata davanti alla scuola. Avanzo, la folla si allarga, il vocìo si spegne. Gli urlo in dialetto: “E unni si’, a to casa? (dove sei, a casa tua?)”. Scatta a razzo. E la folla ride. Non si siederà più. Ma cose da matti.
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blancoebleu ha detto:
Zenaaaaaaaaaaaaaaaa.
Finalmente!!!
Lo so che ognuno scrive quello che vuole e che nessuno fra quelli che legge può accampare pretese su quello che vorrebbe leggere. E so pure che i gusti di todo el mundo sono soggettivi e che quello che piace leggere a me non è detto che debba piacere per forza a todo el mundo e viceversa, però una volta parlammo di forma, di contenuto e dei miei rammarichi quando accadeva che la prima prevalesse sul secondo e su quanto fosse diretta la proporzione fra il suo autocompiacimento e la mia (irritata, lo confesso) delusione.
Quella volta parafrasammo pure Svevo sorridendo sulla “pazienza di Zena” a proposito della mia rassegnazione sul fatto che il resto del mundo fosse contento e io no.
Embè, stavoltafinalmentetoccammé. (Un pò per uno non fa male a nessuno, eccheccavolo).
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mezzaluna ha detto:
Intanto buongiorno mia cara…posso chiederti cosa sono le carpette??per un attimo ho pensato che facessi l’insegnante di scienze…;-P
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vera.stazioncina ha detto:
come olive nei vasetti…bella immagine! quindi in salamoia:-))
( interessante la riflessione di blancoeblu, “cose e non parole”?
un sorriso
veradafne
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melusinach ha detto:
:-) :-)
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farolit ha detto:
O quanta “famiglia” in questo tuo raccontare, diletta Col.
Ché io, si sa, sono progenie di una un’antica dinastia d’insegnanti: nonna, padre, madre, zii… destino fatale.
Dunque “l’auto di un o un’ insegnante” la conosco bene, in tutte le sue possibili varianti.
E già… perchè ad esempio l’auto di un prof. universitario maschio è ben diversa, per forma e contenuti, dall’insegnante di educazione plastica femmina.
In genere l’amabile allegro caos dell’abitacolo stipato di foglie e foglietti, di libri in transito da due anni e specchietti retrovisori attaccati con lo scotch… è dell’insegnante femmina (tipo Clarenza per intenderci), sanamenete indifferente a questa fenomenicità di caos che la macchina (proprio come una propagine dell’anima) manifesta.
Sovente l’insegnante maschio tende a curare la macchina (proprio come una propagine dell’anima sua) affinchè riveli l’ordine apparente che vuole manifestare, non troveremo foglie e foglietti, ma cosmos di pulizia formale… e quell’odore di plastica nuova come appena uscita dalla concessionaria.
L’auto di un o una insegnante è argomento vario e rappresentativo.
La tua auto d’insegnante ti rappresenta, anima bella, parola d’esperta.
o.t.
Lessi su Sacripante la storia di segnatura sul Po muschioso (che fa sentire il feddo-umido alle mie cicalesche ossa). Non sei Tiresia, ma forse, anche tu, un impotente angelo del cielo sopra la Montedison.
Spero solo che tu abbia raccontato una storia inventata.
Ciau
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coralla ha detto:
Bellissimo! Cara Col, io non sono un’insegnante (be’, un po’ di lezioni private anni addietro le ho date ma non possedevo l’auto), ma anche la mia macchina era pressappoco così, ingombra di fogli, valigette, cartellette, penne, giocattoli (di mia figlia), scarpe, posta dimenticata, ecc. ecc., ora per fortuna se ne occupa il mio compagno ed è ordinatissima!!!
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Effe ha detto:
si sta come d’autunno in macchina le profie
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PortamiVia ha detto:
Una sola solidale espressione: ti capisco dal profondo delle viscere emotive!!!
Quando ero alle superiori funzionava proprio così, adesso alle primarie qualcosina si è mitigato ma il pathos è sempre uguale!
:))
Buon fine settimana :)
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pequinita ha detto:
..una parte di “casa”..
bello qui
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colfavoredellenebbie ha detto:
la “mia” auto è in realtà quella di mon mari e di tutte le colleghe, accomunate dalla stessa sorte randagia: auto come luogo di completamento di casa e scuola, dove albergano libri e strofinacci, per la par condicio…
La nostra funzione di insegnanti/ casalinghe è riassunta da una frase emblematica, pronunciata dalla mia amica che insegna matematica… Io, testimone oculare….
Le campane battono il mezzogiorno e lei, bella come il sole, davanti a una lavagnata fitta di numeri, dice con aria convinta a un ragazzo…:
” Su, per favore, cancella la LASAGNA”… :)))))))
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colfavoredellenebbie ha detto:
Ah, le carpette sono i quadernoni giganteschi, con la copertina rigida e puntuta….e i ganci dentro, che scattano, come trappole.
inquietanti…
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Armandos40 ha detto:
…un saluto…un saluto da un passeggero…
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LinoGraz ha detto:
Mestiere di prodigi kafkiani.
Lino
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usermax ha detto:
Un bacio e un sussurro all’oliva più affascinante e amorosa che conosca, da conservare per sempre nel vasetto del mio cuore…
:))) M.
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mezzaluna ha detto:
Buonweekend cara zenuccia e un abbraccio da stritolo:))
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elisnelpaese ha detto:
Sono (le tue) considerazioni che vent’anni fa mi si affacciarono alla mente, come un sorta di presagio, e mi sospinsero lontano dalla scuola.
Meglio – mi dissi – un manipolo di adulti in un ufficio affollato che una compagine di ragazzotti sberciati e insolenti.
Meglio un parcheggio sicuro fuori città che un arrancare in città alla ricerca di.
Meglio un cartellino timbrato in ritardo che un campanella-incubo e una bidella sarcastica.
Le camicie mi sono sempre rimaste sul groppone, ma almeno potevo mandare aff… tranquillamente il collega molesto o la collega querula.
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Fiorile ha detto:
tutte uguali…tra un po’ si diventa olio secondo me ;)OT: quanto mi piacerebbe…:)
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charm ha detto:
Mia cara oliva, che tra l’altro io adoro le olive. Se tu fossi stata la mia professoressa, mi sarei anche io innamorata di te. Sei deliziosa.
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Gardenia ha detto:
brava sempre, g*
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nuova ha detto:
Ciao col. Ora mi ricordo perchè ho smesso d’insegnare….
Bacibacibaci…
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Fiorile ha detto:
:) :)
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junco ha detto:
Dunque, a quale mercato bisognerebbe andare per trovare le olive migliori, da conservare in barattolo? A quello della scuola? Col, (con voce di Totò), ma mi faccia il piacere…Che scorta miserella. Il resto, quel che non fa lo stato d’eccezione, va bene per un pesto. E lo sappiamo, nevvero?
Ma Col è buona, e benedice tutti.
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anandamide ha detto:
…splendido racconto, Col…per un attimo mi sono sentito con il naso al vetro…povere olive :)***
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Medicineman ha detto:
a proposito dell’auto dell’insegnante: al liceo feci un viaggio palermo agrigento con la prof di lettere per andare ad un congresso dove si parlava di pirandello. lei parlò e parlò per tutto il viaggio, con la terza perennemente innestata, dimenticando di mettere la quarta, cosicchè alle porte di agrigento la fiat 850 special lanciò un gemito e fuse. la prof mi rimproverò per non averle fatto notare che poteva mettere la quarta.
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Gardenia ha detto:
mi piace rileggerti in questa mia solitaria domenica: Uggy fuori con gli amici; Lino al bridge (torneo Coppa Italia); micia in giardino a godersi l’ultimo sole, g***
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melusinach ha detto:
a proposito di barattoli: contrabbandati in svissera vasetti di marmellata (per esempio quella di melograno) alcuni di salsa, uno di verdure sottolio piccantine (già assaggiate, ottime) brodo di giuggiole con giuggiole, amarene già che ci sono, poi non si sa mai anche due bottiglie di rosso emiliano, più due bottiglie di rosso emiliano, di cui uno pignolo.
Ben, ora sono pronta per l’inverno :-)
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melusinach ha detto:
… e una torta sbrisolona già addentata ;-)
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Petarda ha detto:
non far così. accidia è bello.
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aitan ha detto:
Per fortuna, io sono un insegnante appiedato…
Quanto al banner di sacripante,
questo è l’url (ovvero l’indirizzo web):
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madeinfranca ha detto:
letto il post il 14
asciugandomi le lacrime dalle risate
invio immediatamente il testo
ai miei figlioli.
risposta di Fù
(quello un pò più all’inglese): siete una specie protetta per quanto non in estinzione,vedo.Nel senso che no, no, non potete avere un “protettore”…
risposta di Fà
(quello che “come mamma non c’è nessuna”):
ah? allora non c’hai il copyright ?
—
domani…forse…vado a far lavare
l’auto.
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cigale ha detto:
Questa delle olive schiacciate contro il vasetto è una immagine irresistibile, cara Col, come il tono lieve e corrosivo del post, che ho letto davvero con piacere.
Penso che comunque questa sindrome dell’oliva sia comune a molte categorie professionali. Ed è comunque preferibile alla condizione dei moscerini spiaccicati nel cristallo frontale di un’auto in corsa sull’autostrada.
8-)
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cigale ha detto:
Grrr, odio le ripetizioni: ci sono due ‘comunque’ a breve distanza nel mio commento. Sostituisci il secondo con un ‘peraltro’. Così stanotte non mi rigiro nel letto insonne.
UnCigalePerfezionista
8-)
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cicabu ha detto:
Sono un’insegnate mancata..sarà per questo che anche la mia auto è come un barattolo di olive^^
Mai saputo che quei quaderni si chiamassero carpette..nn si finisce mai di imparare qualche cosa di nuovo…ciao Col..buona settimana..^^
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mezzaluna ha detto:
Buongiorno Col…buon inizio settimana insieme alle altre olive :-)*
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Gardenia ha detto:
g***
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Senzapiutempo ha detto:
Parlando della tua macchina,mi hai fatto rammentare un episodio che avevo dimenticato.Durante i primi anni d’ insegnamento, mi fu dato un’incarico alle serali. Amavo i miei alunni e loro ricambiavano, anche quelli che non erano certo dei santi. Un giorno mi lamentavo della mia macchina, piena di ammaccature, vecchia, ma che non ero in grado di cambiare, ed uno di loro, con (buona intenzione) mi chiese se volevo che me la rubassero, così sarei stata risarcita dall’assicurazione e ne avrei potuta acquistare una nuova. Atterrita dall’ipotesi, decisi di affermare che non ero assicurata, scansando così ogni pericolo.
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Senzapiutempo ha detto:
Sempre io, rileggendo vedo un’apostrofo in più, e chiedo scusa.
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Senzapiutempo ha detto:
Anche nella correzione…..Oggi c’è grande abbondanza di apostrofi, eviterò per tutto il giorno di adoperarne.
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ermione64 ha detto:
Tenere la macchina in disordine è un difetto che accomuna noi donne. La mia è sempre piena di appunti presi in vari corsi di aggiornamento, che non riesco mai a trovare perchè si mischiano con fogli e giochi dei bambini, per non parlare poi dei sacchetti vuoti di patatine e merendine. Insomma quando la porto a farla lavare, mando in confusione il personale del lavaggio macchine. Ma si dove c’è disordine c’è vita. Un caro saluto.
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mezzaluna ha detto:
Ogni tanto mi faccio un giro nel tuo passato blogghereccio…e quanto mi è piaciuto leggere dell’ “adunata” che avete fatto in tanti il 24 gennaio 2004…quanto avrei voluto esserci…ma non si organizzano più queste cose?:-)
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chubbyhuggs ha detto:
e se uno fa una vita da oliva, ma non fa l’insegnante, quanto grave è, eh?
C.
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usermax ha detto:
… per non parlare del raduno del 5 marzo 2005!! :)))
Baciamo le mani, M.
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colfavoredellenebbie ha detto:
certo che si farà, si farà, si farààààà…
vero?
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Fiorile ha detto:
io passo, tu passi, egli passa, noi passiamo …ahimé passiamo ! spremuta come oliva, non ci fa caso.Baci :)
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colfavoredellenebbie ha detto:
Chubby, la categoria delle olive è dilatabile e pluricomprensiva :)
Un saluto a tutte le insegnanti (ex, quasi, forse, per un po’….) di vario segmento e metratura spazio-temporale :)
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caprettetibetane ha detto:
Ho capito perchè ti senti in un vasetto… io sono uno di quelli che le mette, le olive nel vasetto!
Non so che siano le “carpette”, immagino qualcosa come le cartelline.
Domani inizio la trafila per la seconda operazione, non sono molto tranquillo, ma ormai sono alla frutta.
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Effe ha detto:
qui dentro ormai sembra d’essere a un consiglio di classe.
Se vi scopre la Moratti, s’appalesa come troll.
E poi, olive, olii, unguenti, balsami, ferite aperte slabbrate rimarginate, con beneficio delle parole.
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liberitutti ha detto:
ahahah! solidarietà a te e alla tua auto! (in realtà, ci sono sempre stato, anche se un po’ più defilato e meno assiduo. Ciao, mitica Colf! mi trovi su ribelle.splinder.com) **
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mezzaluna ha detto:
Grazie cara amica le tue lodi sono come l’oscar per l’attore!!!
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Effe ha detto:
Italian-English
vita da olive = Olive dal vivo = olive (o)live
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colfavoredellenebbie ha detto:
Effe…Effe…qui l’aspettavo :))
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Effe ha detto:
io ci sguazzo (nella salamoia, dico)
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mezzaluna ha detto:
organizziamoorganizziamoorganizziamoorganizziamoorganizziamoorganizziamo!!!!e dààààààààààààààààààààààààiiii
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LivioCiccione ha detto:
perché 5 marzo? che giorno è? mi piace ma non so perché
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colfavoredellenebbie ha detto:
il 5 marzo, l’anno scorso, ci si è trovati per fare il punto dei fondi raccolti per Emergency.
Qui.
Era un giorno che andava bene a tutti.
Insomma, a un po’… :)
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mezzaluna ha detto:
Embè allora diamogli sotto!!!
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LivioCiccione ha detto:
ecco, allora mi piaceva a ragione
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BaroneAgamennone ha detto:
ma lo sai che l’altro giorno sentivo un figlio che rimproverava sua madre (insegnante) per lo scarso spazio rimasto in auto con sedili stracolmi di libri?
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Effe ha detto:
ma anche:
avere una vita da oliva significa avere una circonferenza fianchi sul bombato anzichenò?
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Grazia ha detto:
..e mi ricordo di quando io invece restavo seduta che il vociare improvviso dopo il suono della campanella mi scompigliava l’equilibrio nelle orecchie.
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colfavoredellenebbie ha detto:
In fugace pausa (ed è già rientro…)
Un saluto a tuuuuuuuuuutti.
E che almeno scaldi: qui le cimici han già messo il maglioncino scuro su quello verde pisello.
§§§ per Effe
Sempre meglio dare un giro di vite al giro vita.
( e fuggì trattenendo il respiro…)
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Gretsch ha detto:
Cara Zena, che mi tocca sentire… e proprio da te, che non hai rispetto per il giro vita dei tuoi ospiti… Neanche al momento del commiato, quando tendiamo la mano per salutare, e tu la riempi di conserve assortite… Poi seguono gli abbracci, dei quali approfitti per destramente infilarci in tasca un ultimo vasetto di gelatina…
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Pattinando ha detto:
Ecco, la macchina è mimetizzata, qui non la scorgerà nessuno dei tuoi allievi, lo sappiamo solo noi che ti leggiamo. Ehm, ma anche loro leggono :-).
Baciotto e felice serata*
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cicabu ha detto:
Buonanotte Col..ciao^^
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Gardenia ha detto:
tutto benee, zena, per te e i tuoi di casa? bacio, grazia*
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mammalara ha detto:
Sei nei miei pensieri dolce fata delle farfalle. Un bacione a te e a Lino . mamma lara
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mezzaluna ha detto:
Buongiorno olivetta più dolce del mondo!!!
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Effe ha detto:
vita di una povera oliva, costretta a correre qua e là come un trottola:
Olive(r) Twist.
Signora, è una minaccia ufficiale, se non rende cibo per i nostri occhi di lettori, continuo ad imperversare con questi commenti untuosi.
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colfavoredellenebbie ha detto:
lascio un saluto qui…a tutti.
fermata un attimo per scrivere una cosa.
piccolina.
ps)
che bello ritrovare mamma lara.
:)
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manginobrioches ha detto:
eppure, ho sempre pensato che le olive fossero felici. così verdi, così affacciate al loro vetro, così generose, malgrado il cuore ossuto.
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madeinfranca ha detto:
http://demim[..] Già dai giorni scorsi mi sono venuti alla mente tanti che, in fondo, in questi oltre 30 anni di lavoro extradomestico, mi hanno accompagnata aumentando sempre più, via via che li andavo inanellando : . *la mia prima supplenza&hel [..]
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