Qui da noi c’è un sogno senza età, che ormai cammina assieme alla persona.
Si fanno buona compagnia.

E’ un innocente sogno un po’ spagnolo, di affabile signora d’altri tempi.
Suggerito dal nome, che taglia l’aria, in fondo, con coda sibilante.
Annunciato dal rosso delle labbra, dal guizzo dell’occhio ben segnato.
Poi coltivato, come un vizio fino, nei capelli. Blu-corvini, incuranti del cenno bianco e contrariato delle tempie.

Ora il sogno si è accampato.
Ha preso casa fissa e se la sta arredando. In forma di vestito. Con le balze. A strati fitti fitti e colorato.

L’ho visto affiorare stamattina, rosso, dall’orlo di un cappotto, mentre pioveva grigio.
Un sogno sorridente con l’ombrello.

A ridare una speranza à pois.