“Ssìssìssì…lo so, lo so… lo so che sono sempre in ritardo.
Non lo sapessi, ma lo so.
La parola “ritardo” ha sempre segnato la mia vita .
Dall’annuncio della mia nascita in poi…
Tutte le mamme con la mano palpitante sul cuore dicono “Tesoro, fra un po’ saremo in 3, in 4, in 5 (dipende dai transiti della luna, si sa…)…, la mia no…la mia ha detto…. “Accidenti…cosa vorrà dire ‘sto ritardo’ ”? e dopo 8 mesi e qualche giorno fuori termine sono nato io.
Come…come dice?… No, non sento bene. Qui tutto è disturbato e questa polvere grigia pizzica, dio se pizzica, e brucia anche un po’…gli occhi, si, brucia gli occhi.
Ecco , appunto, dicevo…. io ho eliminato gli orologi dalla mia vita, sì…perché vedere quell’ andare e tornare, quell’andare e tornare di numeri, uno sull’altro, in fila indiana, mi è fastidioso, troppo fastidioso, quasi come una persona che raccoglie col cucchiaino lo zucchero nell’ultima goccia di caffè…clang clang… il cucchiaino batte i bordi…. sì sì, anche i minuti, battono i bordi e fanno clang clang…e io basta, niente orologi, no-no-no-no e niente calendari… e poi, e poi cosa me ne faccio dei calendari, io, nella saletta sotterranea della biblioteca..?
Nulla.
Non servono a nulla…Io sono il Grande Lettore, il Selezionatore dei testi che si diramano in ogni punto informatico di lettura… Io non esco mai…che esco a fare?…Io respiro l’aria che mi serve, qui, e non ho orari… Il cibo, dice…beh…mica è un problema…dalla mensa arriva quello che mi serve…già, lo sarà ora, forse, un problema … mah…
Sì, certo che mi dispiace… Ovvio che mi dispiace.
Ma avevo rimosso… stavo leggendo un vecchio libro, koff koff…fastidiosa questa polvere… e, sì, ho sentito l’ultimo allarme, davvero l’ho sentito…ma il libro mi teneva…mi chiamava…
Lo sanno tutti che amo Bufalino, via… lo sanno tutti….
Le ultime righe di Argo, poi…
E così mi sono dimenticato di uscire: era pronta la valigia….Ho sentito quel boato e insieme lo screpolarsi di un cristallo ….sono corso fuori….Difficile dire cosa stia succedendo…solo questa polvere di cristallo… aria azzurra.
Sì, comandante, capisco…La colpa è solo mia….dovevo ricordare l’orario di partenza…L’ultima astronave…già… sempre in ritardo… Ah, la sento sempre più lontana…Il cellulare spaziale sta spegnendosi…Koff koff…è polvere che taglia, ….peccato.
Sì, gentile a preoccuparsi per me… Posso regalarle quest’ultima frase, gliela leggo?….Non c’è tempo? Ah, buon mondo nuovo, allora,… comandante… Lei dice il tutto per il nulla?
La vita per una frase?
Forse… o tutta la vita in una frase?
La leggerò comunque, per voi, guardando verso l’alto… Primo sole a sinistra di Sirio? Bene, vi penserò… ma non dica che questa è solo una frase…no, non lo dica, per favore…
clic.
“Tu, poca, misteriosa vita, che posso dire di te?….Odiabile, amabile vita! Crudele, misericordiosa. Che cammini, cammini. E sei ora fra le mie mani: una spada, un’arancia, una rosa. Ci sei, non ci sei più: una nube, un vento, un profumo….Vita, più il tuo fuoco langue più l’amo. Gocciola di miele, non cadere. Minuto d’oro, non te ne andare…”