C’è una strada, qui: curva dolce e cuore scuro in un androne.
Ha un nome alto e libertario, ma ora basta uno sguardo e te la prendi tutta.
Le han fatto il pavimento nuovo. Piccole selci, irregolari come pestate di bambini.
A camminarci, senti la polvere dura che trattiene un po’ la suola.
Ci fosse gente, sarebbero altri i rumori.
Ma la gente…
O si accrocchia al caffè…(già si diceva: quel che resta di anziani mediatori coi numeri in testa e le donne negli occhi, di passaggio.)
O tira dritto veloce: c’è poco da comprare, ormai.
L’anima dei negozi non ha retto al centro commerciale: qualche bagliore di vetrina qua e là, poi pannelli, a chiudere gli occhi alle finestre, o porte nuove.
Se qui non si vende più, meglio abitarci: tende e tendoni aggraziano buchi di serrande.
Io lo percorro piano, quest’‘adesso’, insipido e ridotto, e mi resta il senso del vecchio cancellato.
Certi odori di cuoio e corde grosse che segavano la gola prima della pelle.
Certo umore di cipolla a fetta spessa che cuoceva unta nel pane.
Certo rumore secco di ferro sul tagliere, sul collo della tacchina grassa, la voglia di scappare perchè il sangue…, il battente di una porta semovente, così pesante per mani di bambina…
Ha un doppio, questa strada sghemba, qui, nella memoria: le voci, i segni, i gesti delle botteghe morte scorrono sottili dentro le mie età.
Sono quell’altra sponda.
Come vedere, dietro la vetrina di zeppe e sandalini, la porta in fondo, che non dà sul magazzino, ma su pezze di stoffa e giocattoli a molla…
Paradosso del vivere pensando: le due rive del tempo si guardano e si chiamano, presenti nel luogo dove ho pianto e camminato, inciampato in un sasso e sussurrato.
I ricordi sono le nostre tracce, le briciole che, per ritrovarci, abbiamo seminato.
In gara con la chioccia che becchetta alle spalle, grano dopo grano, questa nostra vita.
linodigianni ha detto:
sta immagine della chioccia alle spalle avrebbe fatto felice il bergman dei primi film
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contorno ha detto:
Io non so mica…..ma quando mi capitano certi libri tra le mani e poi leggo cose come queste, mi chiedo che, come in moltissimi altri àmbiti, non esiste giustizia. Zena guarda che io sarei la potenziale acquirente di un tuo scritto solo che io non faccio testo. Ma bisognerebbe che certa stampa fosse veramente alternatava perché di gente che è stufa di schifezze letterarie ce n’è e che farebbe davvero carte false per leggere anche una raccolta di “quadretti” come questi……non so se mi spiego.
belle cose, a presto……ciao.
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Fiorile ha detto:
“le due rive del tempo si guardano e si chiamano..” , per ora mi fermo un po’ qui, tra queste parole dove mi ritrovo, e ci sto comoda..sei sempre tu! :)))
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usermax ha detto:
“le due rive del tempo si guardano e si chiamano..”
proprio le sponde tra cui anch’io mi dibatto, cercando il punto in cui guadare e lì stabilirmi…
un abbraccio stretto e un bacio, buona settimana, M.
:)
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elisnelpaese ha detto:
Mi sovviene il Magris delle microstorie e microcosmi,
la geografia dei ricordi…
“Il rapporto tra microstorie e microcosmi è dunque stretto e, allo stesso modo, la conoscenza e l’amore per i limitati orizzonti delle nostre quotidianità, costituite dalla casa, dalla strada, dalla scuola, dalla chiesa, dai volti dei nostri cari, dalle relazioni sociali, hanno in sé gli elementi culturali e spirituali per comprendere e apprezzare la totalità del creato. I processi territoriali si intersecano dunque con la dialettica umanista tra macro e microcosmo, dando così avvio a una sottile abilità percettiva che utilizza, nella formazione sociale della territoriatità, il substrato emozionale dei sentimenti.”
Detto da Francesco Valleardi della Università Cà Foscari di Venezia,
sembra dedicato a te.
Buona notte Fata delle Nebbie.
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cf05103025 ha detto:
Ma guarda un po’: l’amica mia Contorno dice che gente che farebbe carte false per leggere di questi quadretti.
Noi operiamo così, non facciamo carte false, diciamo in giro che c’è Zena che regala quadretti profumati di cuoio e cordami, di spaghi e lignole, di lardo e tignole e camere d’aria di biciclette Atala sfilanti su dimentiche vie acciottolate.
E’ gia bello avere di questi doni: non capita tutti i giorni, io sono contento, ne ho letto un’altra bella, di storia, anzi di natura morta, o addormentata, che è meglio, perbacco.
Mario
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cf05103025 ha detto:
Però, anzi, me ne viene un’altra, di gelosia e privilegio:
non voglio dire a nessuno di queste perle, me le voglio rimirare così, palleggiarmele ed odorarle, quasi da solo, da egoista marcio.
Mariogoista
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Arabeske ha detto:
La settimana che vuoi ….
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Deli ha detto:
… ciao cara :-)
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blancoebleu ha detto:
Gentile signora,
lei non può saperlo ma in questo momento con una amica stiamo parlando di questo post ed il discorso è appena passato dalla esortazione di vivere al gerundio del prof. Gennaro Bellavista all’armonia del sentire che si ha solo quando i sensi si accendono contemporaneamente e cooperano e fanno si che ciò che chiamiamo estetica è più il prodotto di una attività del soggetto che una qualità dell’oggetto.
Quindi, per mettere d’accordo Emanuele Kant con Gennaro Bellavista, estetico è il giudizio più che il giudicato, ed implica un modo di vivere assai raro, necessariamente in contatto col presente ed ancora più necessariamente capace di misura e di proporzione.
Diciamo di equilibrio e chi ci rimette ci rimette.
(Frassica faceva dire una cosa del genere a Sani Gesualdi ma in maniera assai più ridanciana)
Vabbè, che io sia stato chiaro o meno, tra le due sponde ho deciso che mi ci metto proprio così.
(e non mi sposto manco con le cannonate)
:-)
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colfavoredellenebbie ha detto:
sincronia delle percezioni?
Grazie a tutti i passanti e una buona notte a ciascuno, dal dialettico Blancoebleu in giù, passando per Deli la cara, per Arabeske gentile, per Marius magister inimitabilis, per Elis dalle tante pagine nel cuore, per Usermax sussurratore, per Fio’ in viaggio fra tanti fiumi di conoscenza, per Antonella nei suoi contorni di albero (delle farfalle), per Lino, amico di sempre…
C’è che siamo abituati a vivere il tempo come sequenza; talvolta, invece i tempi si sovrappongono in compresenza e fanno filigrana nel momento di una sensazione.
(tutta colpa dei luoghi, tutta colpa dei luoghi)
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MIRELLADEPARIS ha detto:
Grazie Zena, per il post e per lo sforzo: vano ma commovente. grazie davvero e un abbraccio,
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dodo712 ha detto:
E’ bellissimo questo tuo saltellare nel tempo alla ricerca di angoli e profumi che non ci sono più e che mi fanno esplorare, ormai solo con il ricordo, certi angoli della mia città che hanno subito una sorte simile.
Sto dando fondo alla mia riserva di complimenti per queste tue piccole-grandi perle. Un altro paio di post come questo e li avrò completamente esauriti. :)
Grazie.
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Sebozona ha detto:
un piccolo dal bacio dal caffè del centro :-)
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ermione64 ha detto:
Fa bene liberare i ricordi; lo dico perchè non sempre riesco a farlo.
Quello che scrivi riesce sempre a toccarmi il cuore, un bacio col e buona settimana.
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scrignutella ha detto:
Quanti di questi posti in giro per i paesetti!
Poi si perderà la memoria di come sono stati…
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MIRELLADEPARIS ha detto:
Che bel post e che caratteri belli GRANDI Zena! Ringrazia tuo fratello tantissimo, fine di un incubo ;)
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Effe ha detto:
ora, infatti, è certo che il presente è il paseato son superstizioni. Basta guardarsi vivere: siamo contemporaneamente qui, e anche nei ricordi, in quel primo sorriso, nell’antica tristezza, nelle giornate migliori.
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stefanopz ha detto:
Z. è il tuo momento; In the neighborhood aspetta a te!
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notimetolose ha detto:
Il fatto è che ti ci vedo proprio mentre calpesti il pavimento nuovo e mentre ascolti rumori perduti, con passo veloce quando arrivi di fronte al bar dei “vitelloni”.
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farolit ha detto:
Ma l’altrove di noi è sempre qui, davanti, nella sponda parallela di strade, pensieri, ricordi ed aspettative.
Bello assai questo tuo “doppio” della strada, sentiero ulteriore nel sentiero… si vede sì, ma ad averci gli occhi buoni però!
Besitos, querida mia.
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proteus2000 ha detto:
Virtù dello sguardo e della penna di Zena, che riesce a vedere così nitidamente quell’altra sponda, e a disegnarla con tanta vividezza da provocare al lettore allucinazioni visive, uditive e olfattive! Io poi me li sogno anche di notte, i tuoi quadretti e i tuoi personaggi.
Secondo me hai lì una porticina che si apre a comando, o a telecomando, sul mondo parallelo dei ricordi. Premi un tasto e, poff, una folla di personaggi bizzarri e affascinanti invade la tua casa. Ogni volta ce n’è uno nuovo.
A proposito, quegli altri due, la mistica democristiana e la birichina del duce: anche loro mi piacquero assai.
Direi che il tuo museo d’ombre non potrebbe essere più vario…. Sì, può darsi che quel libro di Bufalino abbia lasciato il segno, ma i tuoi personaggi sono vivi, vivacemente presenti, quelli di B. appaiono lontani, spesso mestissimi, davvero perduti nelle nebbie del tempo.
OT
Guarda che non è la foto della prima comunione, questa che vedi qui. è stata scattata la scorsa settimana. Non sono forse così giovanile e bello e fresco anche di presenza?
A bientôt, chérie.
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Bostonian ha detto:
come corollario alle “due rive del tempo” ti lascio una mia fotografia di qualche giorno fa, ottenuta con l’aiuto di un oggetto tanto antico da sembrare magico.
siamo alla ricerca di tracce, ricordi che crediamo di avere vissuto, ombre sulla parete della caverna (mi viene in mente che quella caverna sia l’interno curvo del cranio, laddove la parte materiale della mente vede riflesse geometricamente le sue sensazioni…)
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Senza ha detto:
E’ tutto da gustareodoraresentirevedere questo post, con un occhio alle spalle, perchè la gallina che mi becchetta il grano da dietro è inquietanta… Grandissima!
ciao
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cicabu ha detto:
“le due rive del tempo”.come mi piace questa espressione..come amo leggerti..una malinconia lieve mi prende allo stomaco per quello che non c’è più..cose e persone, nn posso nn fare questo abbinamento… le tue sensasioni sono le mie solo che non le so esprimere..
dolcenotte grande Col..^^
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pispa ha detto:
o sì che è brutta questa cancellazione, neanche modernizzazzione.
proprio si sono estinti i negozi anche dove non c’è città caotica ma solo gente, normale.
al posto dei gobbetti con le caramelle, il panettiere con la focaccia per la scuola, il droghiere, il parrucchiere uomo/donna
mi vedo: un bel non lo so, un rifugio di cinesi clandestini che lavorano nel seminterrato in dieci, un altro non lo so, un che ne so di legatoria che non ingrana.
non piace.
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arden ha detto:
Sempre di più mi capita di girare in strade “doppie”, di pensare a vetrine che ormai siamo sempre in meno a ricordare. Giusto due giorni fa, andando in centro dopo tanto tempo, ho trovato al posto della libreria Draghi un ennesimo e presuntuoso negozio di abbigliamento. Non farò a tempo, spero, negli anni che ancora mi restano da vivere (che saranno per forza molti di meno di quelli già vissuti) a passare di lì senza vedere ancora i vecchi banconi e l’angolo tra gli scaffali in cui si fermava papà a parlare con i suoi amici, al tempo in cui, verso sera, si poteva incontrare lì anche Concetto Marchesi e, più a lungo (tanto che lo ricordo anch’io) il vecchio professore Manara Valgimigli, col suo fiocco nero da repubblicano mangiapreti, che era stato allievo del Pascoli, e di cui si diceva che quando faceva lezione su Omero all’Università accorressero cittadini, oltre che gli studenti ad ascoltare…
Non mi importa nulla che ora sotto quel portico ci sia questo nuovo negozio volgarmente “elegante”: lì restano per me ancora i libri, e l’antico commesso Adriano dal viso orientale, che aveva in testa la posizione di tutti i volumi e sapeva dirti, quando intendevi regalare qualcosa a un amico, se quell’amico già l’avesse acquistato e che cosa forse avrebbe potuto interessargli di più – e ci sono le parole sospese di quelle discussioni antiche – e la possibilità di incontrare ancora mio padre.
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elisnelpaese ha detto:
Un passaggio sulla strada, di qua io di là tu, per un saluto e un abbraccio a distanza.
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colfavoredellenebbie ha detto:
(o.t. per conto mio ….
mi sa che dopo le dichiarazioni papesche rimetto il bannerino di Darwin)
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arden ha detto:
Ti abbraccio, Zena (per i tuoi passaggi di affetto – e anche per il bannerino;-))))
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farsergio ha detto:
“le due rive del tempo” le percorriamo ogni giorno, sono sempre con noi, e si manifestano per gli stimoli più inconsueti, dovunque…
basta girare l’angolo di un corridoio, vedere un tavolo, ed ecco l’acre sentore del “toscano” e seduto al tavolo sorridente tuo padre, con i suoi quotidiani aperti sul tavolo, l’Unità, l’ Avanti, ma anche i giornali di destra, “…perchè bisogna conoscere il pensiero di tutti per avere le idee chiare!”
grazie per questo tuo bel post che mi ha fatto trovare dopo quarant’anni questa riva dimenticata.
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lontanoda ha detto:
Alcuni giorni fa, leggevo una vecchia intervista al grande Nagim Mahfuz, il quale sosteneva, che non serve mettere timbri e visti sui nostri passaporti, documenti inutili, l’unico passaporto che ognuno di noi possiede, è dato dai suoi ricordi, da ciò che è stato. Perché il presente, quando lo si guarda è già diventato passato e noi senza neppure accorgercene, siamo passati sulla riva opposta, un saluto e un sorriso, grazie del passaggio e a presto Claudia
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IdaKrot ha detto:
Il tempo fa “filigrana”dei giorni e la chioccia ci sta dietro becchettando.
Io penso che una scrittura come la tua sia da “incorniciare”per i profumi che conserva per come li esibisce trattenendone ancora un poco.
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Pattinando ha detto:
Anche questa pagina come tutte le “dolzure” che hai donato, l’ho messa qui, baciotto*
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elisnelpaese ha detto:
Va bene un bannerino con la scimmia?
Zzzzz, mi vedi affacciata da questo lato della strada? Sì quella che agita la mano sono proprio io, una mano lunga quasi mille km, tanto ci separa la strada…
Abbracci.
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colfavoredellenebbie ha detto:
ciao cara Elis: ciao a te e a tutta la pagina…
Domattina un giretto di blog :)
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Deli ha detto:
non ancora di ritorno (solo venerdì notte) ma… presente :-)
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cicabu ha detto:
Mi piace rileggerti Col..
la buonanotte^^
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stepa ha detto:
… avevo lasciato un commento, che Splinder ha magicamente fatto scomparire… :-((
Un abbraccio.
S.
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Fiorile ha detto:
…ma non ti fischiano le orecchie? :D :Dbesos :))
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FanfanlatOULIP ha detto:
Come custodisci e rivitalizzi tu i ricordi…bah, si speciale, fai sentire gli odori, i sapori, i rumori, le consistenze, fai vivre quelle sensazioni e vedere quella bambina e mi sembra di rivedere me, magari con tracce e briciole un po’ diverse, ma mica poi tanto…
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triana ha detto:
oh, pardon, fanfan c’est moi, trianà
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clodclod ha detto:
Anch’io ho ( però nel passato recente, ) un ricordo di Perdita da appuntare qui con uno spillo.. La mia Piazza, pure lei, ha chiuso gli occhi lucenti di alcune vetrine:ne cito una soltanto. Ricordi, Colf, i Colori, i Sapori, i Profumi della magica grande Gastronomia? Era fonte di Salvezza nei momenti grigio-depressi, o luogo dove Sognare e Salivare, o regno della Fantasia… , o dell’aumento di Peso..!Baci, Golos-Clod
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NicDwaRazy ha detto:
ci sono strade o portoni che conservano intatte nel tempo fresche e fragranti emozioni che nonostante il becchettare del tempo rimangono a memoria…
io a volte ricordo scalini su cui mi sedevo a giocare o uva americana che esce dai cancelli dolce e pienadi un sapore difficile da definire perchè legato a sensazioni bambine,oppure negozi bellissimi e purtroppo scomparsi nell’onda del consumismo abnorme e commerciale…..
si….bello chiudere gli occhi e con te ripercorrere le strade e i ricordi che anche se non miei lo diventano con dolcezza infinita….
tutto prosegue,sono le ultime settimane e divento meditativa e lontana forse come gli animali cerco un posto buio e riparato per il venire alla luce.
ti penso e mi scuso per la mia scomparsa, ci sono …sono solo in stand by per un po’….
un abbraccio X 2.
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setteparole ha detto:
A volte mi preoccupa una cosa:che una sponda chiami più dell’altra e che certi ricordi del passato abbiano voci di sirene.
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clodclod ha detto:
Ciao, Z. = che succede?ho inviato comment ieri sera, ma non c’è più… Volevo appuntare qui, con uno spillo,un mio ricordo del passato recente, quando la mia piazza non aveva ancora chiuso, come palpebre, alcune vetrine magiche. Una per tutte: quella con i colori, le forme, i sapori, gli odori della antica gastronomia …Bella, sempre e luccicosa, sotto la penombra dei portici .Fonte di salvezza se il frigo era languente, se ero stancdepress o se golosa salivavo… (come adesso) Baci. Clod.
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