C’è una strada, qui: curva dolce e cuore scuro in un androne.
Ha un nome alto e libertario, ma ora basta uno sguardo e te la prendi tutta.
Le han fatto il pavimento nuovo. Piccole selci, irregolari come pestate di bambini.
A camminarci, senti la polvere dura che trattiene un po’ la suola.
Ci fosse gente, sarebbero altri i rumori.
Ma la gente… Si accrocchia al caffè (quel che resta di anziani mediatori coi numeri in testa e le donne negli occhi). O tira dritto, veloce: c’è poco da comprare, ormai.
L’anima dei negozi non ha retto al centro commerciale: qualche bagliore di vetrina qua e là, poi pannelli, a chiudere gli occhi alle finestre, o porte nuove.
Se qui non si vende più, meglio abitarci: tende e tendoni aggraziano buchi di serrande.
Io lo percorro piano, quest’ adesso’, insipido e ridotto, e mi resta il senso del vecchio cancellato.
Certi odori di cuoio e corde grosse che segavano la gola prima della pelle.
Certo umore di cipolla a fetta spessa che cuoceva unta nel pane.
Certo rumore secco di ferro sul tagliere, sul collo della tacchina grassa, la voglia di scappare perchè il sangue…, il battente di una porta semovente, così pesante per mani di bambina.
Ha un doppio, questa strada sghemba, qui, nella memoria: le voci, i segni, i gesti delle botteghe morte scorrono sottili dentro le mie età.
Sono quell’altra sponda.
Come vedere, dietro la vetrina di zeppe e sandalini, la porta in fondo, che non dà sul magazzino, ma su pezze di stoffa e giocattoli a molla.
Paradosso del vivere pensando: le due rive del tempo si guardano e si chiamano, presenti nel luogo dove ho pianto e camminato, inciampato in un sasso e sussurrato.
I ricordi sono le briciole che, per ritrovarci, abbiamo seminato.
In gara con la chioccia che becchetta alle spalle, grano dopo grano, questa vita.
Via del centro
12 venerdì Set 2014
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t. ha detto:
“In gara con la chioccia”… scrivendo. Foto/grafando. Non (ci) si perde.
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colfavoredellenebbie ha detto:
tu le fotografi, quelle briciole, e poi le insacchetti con le parole: hai due codici a portata di cuore:)
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cristina bove ha detto:
Pollicina del ricordo, memoria che che si fa segno e gesto, briciole per tornare anche solo un momento, anzi un memento.
E tu distributrice di parole-fiori, ci abbellisci la vita.
ti abbraccio
cri
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colfavoredellenebbie ha detto:
Carissima, è molto tenero questo tuo passaggio:)
grazie.
Mi accorgo di fare provvista di ricordi come dei vasi di pomodoro e di marmellata…
Un abbraccio
z
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senza ha detto:
Fra tutte le cose tristi che la vita mi potrebbe riservare, non mi sarei mai aspettato di poter finire becchettato alle spalle da una chioccia traditora…
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colfavoredellenebbie ha detto:
‘ste chiocce, eh:)
Sembrano placide, addirittura gongolanti, e invece ‘tallonano’ e cancellano tracce.
Basta confonderle con cespugli di mirtillo, comunque.
zena
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mitedora ha detto:
ritrovare il tempo. uno degli svariati motivi per cui passo da te. e, poi, la libidine della parola misurata. vera. ti abbraccio. dora
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colfavoredellenebbie ha detto:
ritrovare il tempo, sì. grazie, molto cara.
zena
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atward51 ha detto:
Finché abbiamo briciole per percorrere lentamente “quest’adesso” e godere il ricordo delle cose che abbiamo avuto … poi si sa, il futuro si accorcia e il passato trova sempre una chioccia che ce lo becchetta.
Un abbraccione
edoardo
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colfavoredellenebbie ha detto:
mi diceva un’amica cara che in fondo il futuro è un’invenzione…
ciao, caro amico.
z
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