Partita presto stamattina.
Viaggio breve nella trasparenza del freddo.
Distanze ridotte nell’aria di vetro: pianura corridoio fra montagne, là, in fondo in fondo…
C’è uno stupore atteso, come quando salgono i velari e la scena perde il pudore del buio.
Arriva la luce, rotolando, e davvero “il carnato del cielo/ sveglia oasi/ al nomade d’amore.”
Silenziosi io e mio padre, a guardare il bello del vento.
Bambini insieme, con gli occhi grandi.

dove venne il vento
il vento seminò sibilanti serpi
sui sentieri del sonno e del sogno
dove venne l’uomo e disse
sia detta aurora la prima
ora del tempo
benedetto sia il mattino
dove bambino colsi
alle cose il senso

(Alberto Cappi)